Dopo il ko della maggioranza sulla norma “salva ineleggibili” Fratelli d’Italia rassicura: “Nessuna crisi di governo ma rapporti leali con gli alleati”.
E dunque la norma battezzata come “salva ineleggibili” è stata bocciata dall’Assemblea Regionale Siciliana: 34 voti contrari e 30 favorevoli. La norma avrebbe “sanato” la posizione di quattro deputati (tre di Fratelli d’Italia e uno dell’opposizione) nei confronti dei quali sono in corso giudizi nei Tribunali di competenza a fronte di ricorsi presentati dai primi dei non eletti due anni addietro. Tra i ‘franchi tiratori’ che hanno affossato la maggioranza vi sarebbero stati anche dei deputati della Lega. E ciò ha sollevato lo spettro della crisi di governo, alimentato da rapporti non proprio idilliaci che da tempo coverebbero sotto traccia tra Fratelli d’Italia e Lega. E’ tuttavia il coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia occidentale, Giampiero Cannella, a gettare acqua sul fuoco, e a ribadire, come già altri hanno rassicurato, che non vi è e non vi sarà alcuna crisi di governo. Cannella afferma: “C’è un problema con alcuni alleati e certamente Fratelli d’Italia vuole chiarire la posizione dei singoli partiti della maggioranza. Nessuna crisi però, solo una normale dialettica politica. Il rapporto con il governatore Schifani non è in discussione: si è speso per l’unità della coalizione, i problemi avuti con gli alleati non avranno riverbero sul governo. Ma – ammonisce – per proseguire con l’azione di governo occorre che i rapporti siano improntati alla massima lealtà, cosa che noi garantiamo sempre anche se non sempre abbiamo la stessa risposta” – conclude. E’ ovvio il riferimento alla Lega. Anche Carolina Varchi, appena dimessasi da vice sindaco di Palermo in quota Fratelli d’Italia, conferma e rilancia: “Non mi risulta ci sia stata una crisi di governo in Regione, soltanto uno spiacevole episodio d’aula ma nulla più”. I leghisti Vincenzo Figuccia e Salvo Geraci hanno da parte loro invitato Fratelli d’Italia a prestare attenzione anche al proprio interno alla ricerca dei ‘franchi tiratori’, evitando una inutile e spasmodica ‘caccia alle streghe’. E poi hanno sottolineato: “Il voto contrario sulla ‘salva-ineleggibili’ è stato un voto di coscienza su una norma che avrebbe potuto essere considerata una sfida alla magistratura”.