L’Associazione dei Comuni di Sicilia lancia l’allarme: “Nessuna compensazione per il trasporto dei rifiuti all’estero”. L’assessore Di Mauro: “Siamo a lavoro per rimediare”.
Il trasferimento dei rifiuti oltre i confini della Sicilia per essere inceneriti altrove è un costo extra a carico dei Comuni e, di conseguenza, a danno delle tasche dei cittadini contribuenti che pagano le bollette della Tari. Nell’isola, nonostante vari tentativi per scongiurarlo, ricorre attualmente il paradosso che le discariche sono sature, ed il residuo secco, ovvero non differenziabile, è trasportato nel resto d’Italia o all’estero, per essere incenerito negli impianti che mancano in Sicilia, ovvero i termovalorizzatori di ultima generazione che non solo smaltiscono e bruciano l’indifferenziabile a impatto ambientale zero, ma trasformano il tutto in energia. Ebbene l’Anci Sicilia, l’Associazione nazionale dei Comuni, denuncia che l’assessorato regionale ai Servizi di pubblica utilità ha annullato il decreto del 7 novembre del 2023 per l’utilizzo di 45 milioni di euro a valere sul Fondo sviluppo e coesione in favore delle amministrazioni comunali per garantire la copertura dei cosiddetti ‘extracosti’ nel settore dei rifiuti. E Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, commentano: “Ricordiamo che a valere su tali risorse era già stato previsto il riparto delle somme da destinare ai singoli Comuni. Ed evidenziamo che l’annullamento del decreto rischia di avere gravissime ripercussioni sulle finanze degli Enti locali siciliani”. Amenta e Alvano lanciano pertanto alla Regione un appello al soccorso, e aggiungono: “Chiediamo al Governo regionale di individuare le necessarie e urgenti compensazioni per evitare che la sottrazione di tali risorse metta a rischio la stabilità finanziaria dei Comuni e ricada sulle tasche dei cittadini che pagano la tassa sui rifiuti”. E il presidente Amenta sottolinea: “In occasione dell’approvazione dell’ultima Finanziaria regionale avevamo chiesto, per l’ennesima volta, un ri-finanziamento di questa misura anche per il 2024. Adesso apprendiamo che anche quelle limitate risorse, previste per il secondo semestre 2022 e per il primo semestre 2023, si sono volatilizzate”. L’appello è stato subito recepito dall’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, che rassicura: “Abbiamo recepito il grido d’aiuto dei sindaci siciliani e dell’Anci, e siamo già a lavoro, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani, per ri-finanziare gli aiuti ai Comuni per compensare gli aumenti dei costi a seguito del trasferimento all’estero dei rifiuti. Resterà confermata la dotazione da 45 milioni di euro utile a mettere in sicurezza i bilanci delle amministrazioni locali e, soprattutto, a scongiurare aumenti dei tributi a carico dei cittadini. Nel primo documento legislativo all’Assemblea Regionale sarà presentato un emendamento che darà copertura ai maggiori oneri per i Comuni”.