Accogliendo quanto proposto dalla Procura di Palermo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Alfredo Montalto, ha disposto il giudizio immediato a carico del medico agrigentino Rosario Cammalleri, 75 anni, originario di Cattolica Eraclea, e di altri due imputati coinvolti nell’inchiesta intitolata “Vediamoci chiaro”, che ipotizza un giro di tangenti finalizzate ad accelerare le pratiche di invalidità civile. Insieme a Cammalleri, al quale è contestato il reato di corruzione, sono adesso sotto processo anche Pietra Di Fiore, che ha gestito un Caf a San Giuseppe Jato, e il venezuelano Carlos Battaglia, presunto “procacciatore” di clienti. Sono state stralciate, invece, le posizioni di Agostino Genova, 70 anni, di Partinico, coordinatore Ufficio invalidi civili dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, personaggio “chiave” dell’inchiesta, poi di Calogero Randazzo (gestore del Caf insieme a Di Fiore) e di Tiziana Guadalupi (collaboratrice di Cammalleri).