Inizia a ruotare il vortice delle ipotesi di candidature in Sicilia al Parlamento Europeo alle elezioni nella primavera del 2024. La panoramica.
E’ in fase di allestimento il cantiere delle ipotesi di candidature in Sicilia alle prossime elezioni Europee, nella primavera del 2024. In Fratelli d’Italia, dietro Giorgia Meloni capolista, forse il ministro ed ex presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a scapito dell’altrettanto papabile numero 2 Ruggero Razza, ex assessore alla Sanità. Sarebbe certa la ricandidatura dell’uscente Giuseppe Milazzo, palermitano. Forse l’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato, e l’assessore comunale a Palermo, Giampiero Cannella. Non sono escluse la deputata regionale agrigentina, Giusy Savarino, e l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata. La Lega e il Movimento per l’Autonomia, che sono federati, nella lista comune candideranno tutti i propri assessori nel governo Schifani. E quindi il vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, l’assessore alla Pubblica Istruzione e alla Formazione professionale, Mimmo Turano, e l’assessore ai Servizi primari, Roberto Di Mauro. Certa è la ricandidatura dell’agrigentina Annalisa Tardino, segretaria regionale del partito di Salvini. Il Partito Democratico forse rilancia l’ex capogruppo all’Assemblea Regionale, Giuseppe Lupo, inquisito ma il cui processo (causa ostativa alla sua ricandidatura alla Regione) dovrebbe concludersi prima del voto. O forse l’attuale presidente della Commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici. Certa è la ricandidatura dell’uscente Pietro Bartolo. Forse capolista, non solo in Sicilia ma in tutte le Regioni d’Italia, sarà la segretaria nazionale Elly Schlein. In quota rosa il Partito Democratico giocherebbe le carte delle messinesi Antonella Russo o Maria Flavia Timbro. Il Movimento 5 Stelle non ha ancora deciso se ricorrere alle primarie on line per la scelta dei candidati al rinnovo del Parlamento di Bruxelles. Forza Italia forse lancia Caterina Chinnici, figlia di Rocco procuratore di Palermo ucciso da Giovanni Brusca, e Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, la cui morte “fu la morte della speranza dei palermitani onesti”, come scrissero su uno striscione nel luogo della strage in via Carini a Palermo. Altrimenti sono pronti a cavalcare gli assessori regionali all’Economia, Marco Falcone, e alle Attività Produttive, Edy Tamajo. Totò Cuffaro e la Democrazia Cristiana forse scommetteranno su Francesca Donato da affiancare ad un candidato uomo: non dovrebbe essere lo stesso Cuffaro.