Ecco quanto sommariamente emerge dal nuovo Piano dei rifiuti della Regione, tra termovalorizzatori, impianti di compostaggio, Tmb e percentuali di raccolta.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, incontrando l’assessore regionale ai Servizi primari, Roberto Di Mauro, e i tecnici del settore, ha tracciato una “road map” nell’ambito del superamento dell’emergenza rifiuti in Sicilia. In particolare, condividendo, o comunque adeguandosi, a quanto ritenuto e raccomandato dal ministero dell’Ambiente, è stato deciso che prima sarà approvato il Piano dei rifiuti e poi, sulla base di ciò, saranno costruiti i termovalorizzatori. Ebbene, dal Piano, appena ultimato, emerge ufficialmente che gli impianti di smaltimento saranno due, e bruceranno i rifiuti indifferenziati. E, inoltre, saranno installati una decina di impianti di compostaggio, da un minimo di 9 a un massimo di 12. A regime, circa 600 mila tonnellate complessive di spazzatura saranno smaltite nei due termovalorizzatori, uno per la Sicilia orientale e l’altro nell’occidentale, come già progettato dal governo Musumeci. Altra ampia parte sarà destinata agli impianti di compostaggio, segnando il tramonto dell’era delle discariche. Ancora secondo il Piano, la raccolta differenziata nell’isola dovrà aumentare dall’attuale 50 al 65 per cento. Entro il 2035 l’indifferenziata dovrà invece ridursi sotto il 10 per cento. Infine, a livello impiantistico saranno attivati anche i nuovi Tmb, ovvero i macchinari per i trattamenti meccanico-biologici a freddo dei rifiuti indifferenziati, quindi i residuali dopo la raccolta differenziata. In pratica tale meccanismo sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida dalla frazione secca (tra carta, plastica, vetro, inerti). E la frazione secca potrà essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (il Cdr), rimuovendo i materiali incombustibili. Per evitare produzione di indifferenziata la Regione ha anche previsto nel Piano delle direttive per le industrie. Nel dettaglio, ad essere recepite saranno due direttive europee che impongono alle industrie l’utilizzo nella loro produzione di materiale riciclabile. Il nuovo Piano dei rifiuti non si attuerà in tempi brevissimi. In termini burocratici sarà soggetto a diverse tappe politiche istituzionali, in primis il semaforo verde della Vas, la Valutazione ambientale strategica. Poi si dovranno attendere le eventuali opposizioni da parte delle associazioni di categoria. Quindi, sulla base di tali opposizioni, l’assessorato dovrà ricomporre e sistemare il testo. Poi bisognerà ottenere il vaglio della Cts, la Commissione tecnico specialistica, e infine del governo nazionale. Per accelerare e rendere più agevole il percorso, il presidente Schifani, come concordato col ministero, attende da Roma i promessi poteri speciali e la nomina di commissario, così come secondo il metodo “Gualtieri”, il sindaco di Roma, applicato per dotare la Capitale del tanto agognato termovalorizzatore.