Avviata una nuova fase per i lavori di potenziamento della rete ospedaliera siciliana con i fondi del Pnrr. I dettagli e gli interventi di Schifani, Volo e Iacolino.
E’ stata avviata una nuova fase per i lavori di potenziamento della rete ospedaliera siciliana con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Conclusa la stagione commissariale, determinata dall’emergenza sanitaria da covid 19, si rientra nell’amministrazione ordinaria e le competenze saranno gestite dall’assessorato regionale della Salute. Nello specifico, come secondo delibera approvata dalla giunta, la titolarità degli interventi è trasferita alle aziende del Servizio sanitario regionale, compresa la responsabilità della gestione tecnica e finanziaria e il monitoraggio dei cantieri. Invece, il coordinamento e la rimodulazione della spesa sono assegnati al dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato diretto dall’agrigentino Salvatore Iacolino. E il presidente della Regione, Renato Schifani, spiega: “La gestione con un unico soggetto attuatore è stata utile per affrontare una fase delicata e fuori dall’ordinario, in cui era necessario intervenire tempestivamente. Oggi, invece, abbiamo la necessità di coinvolgere le aziende sanitarie territoriali e fare il punto sulla spesa dei fondi del Pnrr entro la scadenza del 30 giugno 2026” – conclude. Finora, in base ai dati a disposizione dell’assessorato, dei 237 milioni di euro programmati per i lavori di potenziamento della rete ospedaliera siciliana, soprattutto per interventi nei reparti di terapia intensiva, sub-intensiva e di emergenza-urgenza, ne sono stati spesi 118 milioni, dei quali 24 per l’acquisto di attrezzature e 16 ambulanze. E tra i 71 interventi previsti, sono stati avviati i cantieri di 57 opere. Spetterà al dipartimento per la Pianificazione strategica il compito di monitorare l’attuazione generale del piano e verificare che i fondi siano sufficienti per il completamento delle opere. E lo stesso Iacolino e l’assessore Giovanna Volo aggiungono: “La giunta ha dato mandato al dipartimento di rimodulare la spesa in relazione alle necessità assistenziali rilevate negli ospedali e negli enti del Servizio sanitario regionale. Lavoreremo per raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti” – concludono. E inoltre, all’interno del dipartimento sarà istituita una “Struttura tecnica di supporto alle attività di potenziamento della rete ospedaliera” con funzioni di coordinamento, monitoraggio della situazione economico-finanziaria e relativa rendicontazione, di informazione nei confronti del ministero della Salute, di aggiornamento delle piattaforme e gestione degli affari legali. Già nella precedente legislatura, l’ex assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha preparato e diffuso un piano di spesa dei 797 milioni di euro del Pnrr. In particolare, nelle province sarebbero state allestite le cosiddette “Case di comunità”, che non sono le tradizionali Guardie mediche ma strutture più ampie, che la Regione prevede di dotare di 10 o 15 ambulatori, un punto prelievo, spazi per l’attività diagnostica (radiologia, elettrocardiografia, spirometria, ultrasuoni), sale d’accoglienza e d’aspetto. E poi oltre le Case di comunità sono stati progettati gli Ospedali di comunità, più ampi delle Case di comunità, e dotati di reparti.