Il sostituto procuratore generale di Palermo, Maria Teresa Maligno, a conclusione della requisitoria, ha invocato la conferma della sentenza, emessa dalla Corte d’Assise il 12 ottobre del 2022, di condanna all’ergastolo a carico di Pietro Morreale, 22 anni, di Caccamo, imputato di avere ucciso il 23 gennaio del 2021 l’ex fidanzata Roberta Siragusa, 17 anni. Lui ha litigato con lei durante una cena con amici. Poi l’ha aggredita e tramortita colpendola con un sasso. Poi le ha appiccato il fuoco addosso. Poi l’ha gettata in dirupo. Poi l’indomani si è recato dai Carabinieri. E ha raccontato: “La mia ragazza dopo una lite si è prima incendiata, e poi si è buttata in un burrone”. Dopo alcuni giorni, i Carabinieri, da subito scettici sul racconto, lo hanno arrestato per omicidio pluri-aggravato. Il rapporto tra Morreale e Siragusa sarebbe stato burrascoso. Nel corso del dibattimento in Aula sono emersi 33 episodi di violenza commessi da lui nel corso del tempo contro di lei. Lui, verosimilmente per crearsi un alibi, la notte dell’efferato omicidio ha inviato dei messaggi al telefonino di lei, scrivendole: “Dove sei. Sono preoccupato”. Al processo si sono costituti parte civile i genitori, il fratello e la nonna di Roberta tramite gli avvocati Giovanni Castronovo, Giuseppe Canzone, Sergio Burgio e Simona La Verde. Prossima udienza il 16 novembre per l’arringa difensiva dell’avvocato dell’imputato, Gaetano Giunta.