Ad Agrigento al Museo “Griffo” si è svolto, moderato dalla giornalista Giuliana Miccichè, il convegno “Mediazione linguistica e culturale: ipotesi e prospettive sul Mediterraneo”, organizzato dalla Scuola di studi superiori “Agorà Mundi”, che da alcuni anni è impegnata nel primo corso di laurea triennale per la formazione di mediatori culturali. In proposito oggi, al termine del Videogiornale di Teleacras, sul canale 89 di Tele Iblea, è in onda uno speciale. “Quella del Mediatore è una professione, anzi una missione a volte – ha affermato il prefetto di Agrigento Filippo Romano durante i suoi saluti istituzionali – che si pone oggi come centrale nella gestione del fenomeno migratorio. Infatti, non si tratta solo di tradurre da un’altra lingua, ma ben di più. Si tratta di entrare dentro il dettaglio della provenienza, nella storia di un popolo. Sono competenze che si maturano solo con grande cultura e maturando una specifica sensibilità e hanno lo scopo non solo di garantire piena integrazione, ma anche di tutela della sicurezza e della dignità della persona.
“Viviamo in una società che è multiculturale già nei fatti da molto tempo – ha spiegato nel suo intervento il procuratore aggiunto Salvatore Vella -. In una realtà come questa servono professionisti che siano capaci di cucire strappi tra culture diverse e che siano capaci di far diventare le differenze culturali, religiose, etniche una ricchezza, portando avanti il dialogo. Credo che il mediatore diventerà una figura sempre più importante, non solo nel contrasto della criminalità o nella gestione dell’emergenza”.
“In una società in cui esplodono conflitti, in un mondo che è sempre più in cammino, è indispensabile trovare figure capaci di lavorare nell’emergenza ma capaci di costruire ponti ma anche processi di reale inclusione – ha sottolineato la docente di Mediazione culturale Paola Savona La Sala -. I nostri studenti, anche con esperienze pratiche in molte istituzioni e stage in altri paesi, apprendono la capacità di comprendere identità diverse, in una prospettiva in cui i muri non saranno l’obiettivo delle nuove comunità”.
“Oggi – ha concluso il professor Marcello Saija, direttore del corso di laurea – abbiamo mostrato come ad Agrigento esista un corso di eccellenza che fornisce anche un corredo professionale e culturale straordinario. Abbiamo ascoltato le testimonianze di nostri studenti che oggi lavorano nelle carceri, alla Procura, nelle scuole, ma anche negli alberghi. Sono tante le istituzioni che si rivolgono alla figura del mediatore culturale e saranno sempre di più in futuro. Le iscrizioni al primo anno del nostro corso sono aperte fino al 30 novembre”.