La Corte di Cassazione ha confiscato i beni, già sequestrati, di Salvatore Paci, 68 anni, di Campobello di Licata, inquisito nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Apocalisse” contro presunti fiancheggiatori del boss di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, anche lui di Campobello di Licata. Il sigillo definitivo, imposto dalla Suprema Corte, è stato imposto su beni dal valore stimato in 2 milioni di euro, tra aziende operanti nel settore dei lavori edili, immobili, appezzamenti di terreno, una cava di inerti, conto correnti e veicoli.