HomeCronacaOmicidio Alaimo a Favara: "Vetro è incapace di mente"

Omicidio Alaimo a Favara: “Vetro è incapace di mente”

Depositato in Corte d’Assise ad Agrigento l’esito della perizia psichiatrica su Adriano Vetro, il bidello di Favara che ha ucciso il cardiologo Gaetano Alaimo: “Vizio totale di mente”.

Adriano Vetro, 48 anni, di Favara, bidello, quando lo scorso 27 novembre ha ucciso a pistolettate il cardiologo Gaetano Alaimo è stato incapace di intendere e di volere perché affetto da disturbo delirante persecutorio. Così è secondo la psichiatra Cristina Camilleri, incaricata dalla Corte di Assise di Agrigento, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, di esaminare lo stato di salute mentale dell’imputato. La perizia è stata invocata anche dai difensori di Vetro, gli avvocati Santo Lucia e Sergio Baldacchino. E l’esito è stato contestato dagli avvocati di parte civile, ovvero Giuseppe Barba, che assiste i familiari, e Vincenzo Caponnetto, che rappresenta l’Ordine dei Medici. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale che lo scorso 4 maggio ha rinviato Vetro a giudizio, Iacopo Mazzullo, ha risposto “no” alla perizia psichiatrica pretesa dalla difesa di Vetro, alla sbarra per omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Infatti, lui, dopo avere commesso il delitto, ha confessato: “Ho sparato e ho ucciso il dottor Gaetano Alaimo. Mi servivano tre certificati medici per ottenere il rinnovo della patente. Il diabetologo e l’oculista me li avevano rilasciati. Il dottor Alaimo invece mi prendeva in giro e rinviava continuamente. La pistola l’ho trovata in campagna”. A Vetro si contesta di avere premeditato l’omicidio, che non sarebbe stato d’impeto. Ovvero lui si è appositamente armato e recato in via Giovanni Bassanesi 1 al Poliambulatorio di Gaetano Alaimo, e, appena si è accorto del cardiologo in sala d’attesa, gli ha sparato a bruciapelo con una pistola calibro 7-65, e lo ha colpito mortalmente al torace, innanzi ad alcuni dipendenti della clinica, che poi hanno svelato ai Carabinieri, giunti sul posto, il nome dell’assassino. I militari lo hanno trovato nella sua casa in campagna, dove dimora insieme ai genitori, con la pistola ancora fumante, un’arma clandestina risultata rubata nel 1979. Gaetano Alaimo, 65 anni, medico cardiologo, specializzato anche in malattie dell’apparato cardio-vascolare e in medicina interna, ha diagnosticato ad Adriano Vetro una malformazione cardiaca, uno scompenso, e ciò non gli avrebbe permesso il rinnovo della patente di guida. Il dottor Alaimo, valutate le condizioni generali del suo paziente, si è opposto ad eseguire un intervento chirurgico, invocato da Vetro come unica soluzione per superare l’ostacolo al rinnovo della patente. Pochi giorni prima dell’omicidio, Vetro e Alaimo hanno ancora una volta discusso dell’argomento. Da una parte Vetro a insistere, e dall’altra Alaimo a spiegare che non sarebbe stato possibile, ovviamente per ragioni di carattere medico. Poi il sanguinoso epilogo. Prossima udienza il 26 ottobre.
Il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, interviene a seguito dell’esito della perizia psichiatrica su Adriano Vetro, il bidello di Favara che ha ucciso il cardiologo Alaimo. La psichiatra nominata dalla Corte d’Assise ha concluso ritenendo Alaimo affetto da vizio totale di mente. Antoniozzi afferma: “La tesi di infermità mentale per Adriano Vetro è inconcepibile e ci auguriamo che la Corte di Assise di Agrigento rinnovi la perizia psichiatrica ponendo rimedio a un errore procedurale che determinerebbe l’impunità per l’assassino. Il perito che ha stabilito la presenza di un disturbo delirante non poteva svolgere l’incarico perché si era già espresso in materia. Non possiamo correre il rischio che un criminale che ha ucciso un medico per futili motivi la faccia franca, e siamo certi che l’errore procedurale sia corretto nei gradi successivi. La Corte d’Assise di Agrigento deve rinnovare la perizia anche per rendere trasparente il procedimento, e confidiamo che possa farlo. Ribadiamo la nostra vicinanza alla famiglia di un medico onesto e perbene morto ingiustamente”.

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano al giugno 2023 quasi 30 milioni di visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it
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