Il medico di Cattolica Eraclea, Rosario Cammalleri, 74 anni, arrestato lo scorso 20 giugno dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo intitolata “Vediamoci chiaro”, ha ammesso di essere stato parte della “cricca” delle false invalidità civili concesse dietro pagamento di “mazzette” e non solo. Lui, indagato di corruzione per avere redatto i certificati sanitari falsi e di essere stato intermediario tra gli aspiranti invalidi e le Commissioni di valutazione, ha risposto alle domande dei magistrati confermando il ruolo “chiave” che sarebbe stato svolto da Agostino Genova, 70 anni, di Partinico, dirigente, in pensione dal 31 dicembre scorso, dell’Ufficio invalidi civili dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, e presidente della prima Commissione invalidi civili. Cammalleri ha raccontato di essersi occupato, in contatto con Agostino Genova, di predisporre le documentazioni sanitarie dei candidati ai benefici legati alle invalidità, alle indennità di accompagnamento per gravi patologie, alle procedure per ottenere le agevolazioni della legge 104, ossia la tutela economica delle persone con disabilità e i permessi di assenza dal lavoro ai familiari che prestano assistenza. Le tariffe della corruzione sarebbero state comprese tra i 250 e i 1000 e oltre euro in base alle prestazioni, oppure sarebbero state pretese le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti ai neo invalidi, oppure ancora altre utilità, come gioielli. Cammalleri ha indicato Genova come colui che ha orchestrato le truffe e come collettore delle tangenti in quanto a capo della Commissione invalidi civili.