Ferdinando Sciabbarrà cede al Comune di Realmonte la sua parte privata della Scala dei Turchi. Si affianca all’area del Demanio per una gestione complessiva. Firmato l’atto dal notaio. Gli interventi.
Il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, e l’ex funzionario della Camera di Commercio di Agrigento, Ferdinando Sciabbarrà, accompagnati dagli avvocati Vincenzo Caponnetto e Antonio Cremona, si sono recati a Porto Empedocle. In via Granet, traversa di via Roma, hanno citofonato al civico 3, e sono stati accolti nello studio del notaio Giuseppe Fanara. E hanno firmato l’atto, già predisposto, di trasferimento della parte della Scala dei Turchi di proprietà di Sciabbarrà al Comune di Realmonte e quindi alla fruizione pubblica. E Sabrina Lattuca, entusiasta, dichiara: “E’ un traguardo storico. Come sindaco di Realmonte non posso che manifestare la mia enorme soddisfazione. E’ stato un lavoro di squadra che ci ha consentito di raggiungere questo grande traguardo. Ringrazio il dottor Sciabbarrà, che, con un atto di grande generosità, ha mostrato a tutti che si può avere grande senso civico consentendo all’ente pubblico di tutelare un bene che è al contempo meraviglioso e fragile. Ringrazio, inoltre, l’avvocato Caponnetto che ha, con grande professionalità, tutelato le ragioni dell’ente. Ringrazio, inoltre, tutta l’Amministrazione, e in particolare gli assessori, i consiglieri e i tecnici comunali che hanno garantito e seguito ogni passaggio tecnico e amministrativo per la tutela dell’intera comunità di Realmonte e della meravigliosa Scala dei Turchi, candidata a diventare bene Unesco” – conclude. E il coordinatore dell’associazione ambientalista “MareAmico”, Claudio Lombardo, che da almeno un decennio sostiene la vertenza conclusa adesso, commenta: “Dopo 10 anni di battaglie di ‘MareAmico’, finalmente la vicenda riguardante la Scala dei Turchi ha trovato una degna conclusione. Il legittimo proprietario, Ferdinando Sciabbarrà, ha donato la Scala dei Turchi al Comune di Realmonte. Presto lo stesso Comune ricorderà questo atto di generosità del mecenate agrigentino con una targa e poi si attiverà per costituire una fondazione per la gestione di questo importante bene, probabilmente in collaborazione con l’Ente Parco Valle dei Templi, l’Università e la Provincia di Agrigento. Ovviamente ‘MareAmico’ continuerà la consueta attività di controllo del sito”. Il 2 settembre del 2021 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, accogliendo quanto proposto dalla Procura, ha emesso decreto penale di condanna e ha inflitto una multa da 13.600 euro a Ferdinando Sciabbarrà, con sospensione condizionale della pena e ordine di restituzione all’imputato di parte della Scala dei Turchi, già sottoposta a sequestro dalla Procura di Agrigento il 27 febbraio del 2020. Sciabbarrà è stato imputato di occupazione di suolo del demanio, e di violazioni in materia di sicurezza e tutela di beni ambientali. Ebbene, il 17 novembre del 2021 tale parte è stata, come sentenziato dal giudice Zammuto, restituita formalmente a Sciabbarrà e, quindi dissequestrata. E, come ha precisato l’avvocato Giuseppe Scozzari, che assiste Sciabbarrà, la parte restituita alla Regione è solo quella del Demanio, mai oggetto di occupazione da parte di Sciabbarrà. E in prospettiva, il direttore del Parco dei Templi, Roberto Sciarratta, ha già spiegato: “Non gestiremo in toto la Scala dei Turchi, ci occuperemo solamente dell’area del Demanio, circa 1.800 metri quadrati, che è stata delimitata con decreto del dipartimento regionale dell’Ambiente confinante con il mare, che è quindi di demanio pubblico e non privato, affidata dal luglio del 2022 in concessione decennale al Comune, con possibilità di rinnovo”. Ebbene adesso in tale progetto rientrerà anche la parte privata di Ferdinando Sciabbarrà, ceduta da lui al Comune, con il sigillo del notaio Fanara.