E’ morto Matteo Messina Denaro. In un pizzino “testamento spirituale” il suo no ai funerali: “Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”.
Tra i “pizzini” ritrovati dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, uno è apparentemente da ritenersi una sorta di testamento spirituale del boss, che, in sintesi, rifiuta i funerali e scrive: “Ho imparato e mi hanno insegnato che le religioni, e quindi anche quella cattolica, interessa lo spirito e attiene all’anima, a una giustizia che non è di questa terra. La fede è la più alta passione dell’uomo. La Chiesa in quanto detentrice del potere spirituale è sovraordinata nella cura dell’anima. Oggi invece la Chiesa si è politicizzata, ha militarizzato i propri esponenti che condannano e puniscono come flagellatori di corpi e di anime. Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono. Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime, non saranno questi a rifiutare le mie esequie. Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità. Chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità. Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”. Punto.