Matteo Messina Denaro si è risvegliato in terapia intensiva “vigile e attivo”, come ha sottolineato il garante dei detenuti, Gianmarco Cifaldi. Ha subito un intervento a rimedio di un’occlusione intestinale, che i chirurghi dell’ospedale de L’Aquila hanno definito non semplice anche perché eseguito su una persona sofferente che lotta da anni contro un tumore al colon in uno stadio avanzato. Le sue condizioni sono serie, essendosi aggravate, ma non corre un imminente pericolo di vita. In rianimazione, dove è monitorato 24 ore su 24 dai macchinari ed è piantonato con ingenti misure di sicurezza, secondo quanto si è appreso da fonti mediche sarà in degenza per tre giorni. Poi sarà trasferito in carcere nella cella con la saletta appositamente allestita e dove finora è stato curato, in particolare con la somministrazione di chemioterapia. Uno dei difensori, l’avvocato Alessandro Cerella, interviene nel merito dell’annunciata istanza di scarcerazione, e afferma: “Analizzati i fatti e la documentazione, ci riserviamo di decidere la strategia più opportuna per presentare l’istanza”. Nel frattempo, dagli interrogatori del boss emerge che ha rivelato di essere a conoscenza su dove i Carabinieri del Ros nascondevano le telecamere. E ha dichiarato: “Tutte le telecamere di Campobello e Castelvetrano le so, primo perché ho l’aggeggio che le cercava, che non l’avete trovato; e poi perché le riconosco. Me lo dicevano anche. Amici miei, che non dico”. E poi su uno dei medici alla clinica “La Maddalena” a Palermo, fotografato con lui nel celebre selfie, a Messina Denaro è stato chiesto se il medico fosse a conoscenza del suo mestiere. E Messina Denaro ha risposto: “Sì, l’imprenditore agricolo, olio di olive”.