HomeAttualitàReddito cittadinanza: allarme dei sindacati

Reddito cittadinanza: allarme dei sindacati

I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil invocano un incontro con il governo regionale nel merito dei risvolti legati alla sospensione del reddito di cittadinanza. L’intervento.

I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti, invocano un incontro con il governo regionale nel merito dei risvolti legati alla sospensione del reddito di cittadinanza. E spiegano: “Si apre una nuova fase del reddito di cittadinanza che impone massima responsabilità e attenzione verso le politiche attive del lavoro. Oggi più che mai è indispensabile che il governo regionale si confronti con le parti sociali per affrontare questo momento complesso”. E aggiungono: “Si devono subito attivare tutti i meccanismi per sostenere l’occupazione nell’isola, oltre che rafforzare tutti i riferimenti socio – assistenziali nella regione. Vanno chiaramente tutelate tutte le categorie fragili e in condizioni di disagio. E parallelamente vanno rilanciate le misure che già esistono a favore del lavoro. In particolare occorre fare in modo che la Regione coinvolga e renda partecipi dei processi i sindacati e le imprese, perchè solo così si realizza un incrocio fra domanda e offerta, da cui derivano vere opportunità occupazionali”. Cgil, Cisl e Uil, volgendosi in prospettiva a breve termine, affermano: “Il taglio al Reddito di cittadinanza sta provocando, come era prevedibile, allarme e tensione nelle persone che dalle prossime settimane perderanno ogni sostegno al reddito. Il messaggio inviato da Inps nei giorni scorsi è privo di chiare indicazioni di sorta, generando confusione e inducendo le persone a rivolgersi a tutti i servizi pubblici locali riconosciuti come interlocutori di prestazioni sociali (tra sportelli Inps, servizi sociali, centri per l’impiego) per avere informazioni e chiarimenti. Oltre ad essere una operazione di scaricabarile, messa in campo nei confronti di persone povere e fragili, ciò dimostra un totale scollamento con la realtà rappresentata dai servizi sociali che dovrebbero – secondo la comunicazione governativa – prendere in carico queste persone. Il Governo, le Regioni e i Comuni nella maggior parte dei casi non hanno messo in atto nessun intervento adeguato ad affrontare la situazione che si è venuta a creare e che vedrà, nelle prossime settimane, un crescendo di popolazione in condizione di bisogno e in – legittima – ricerca di risposte. In questo contesto è indispensabile che, di concerto con i sindacati, si attivino tutti i confronti necessari a mettere i servizi pubblici dei territori in condizione di dare risposte alle migliaia di persone senza sostegno, a partire dal rafforzamento e potenziamento degli organici dei Centri per l’impiego e dei Servizi Sociali, e con lo stanziamento delle risorse necessarie”.

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