A 10 anni dall’abolizione delle Province, la Sicilia si accinge a reintrodurle. Approvato in Commissione Affari Istituzionali il relativo disegno di legge.
Dopo dieci anni dall’abolizione delle Province, trasformate in Liberi consorzi e commissariate da un decennio, la Sicilia compie il primo passo per la reintroduzione degli enti o, meglio, dell’elezione diretta degli organismi. La Commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana ha appena esitato il relativo disegno di legge. E il presidente Ignazio Abbate, della Democrazia Cristiana, sottolinea: “Si mette così fine a una esperienza fallimentare come quella voluta dal governo Crocetta quando si decise di abolire l’ente intermedio provinciale”. Adesso il testo sarà sottoposto prima all’esame della Commissione Bilancio e poi al vaglio dell’Aula, subito dopo la pausa estiva. Sarà dirimente, per il proseguimento dell’iter parlamentare, l’esito del confronto già avviato dal presidente della Regione, Renato Schifani, con il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli. Nei giorni scorsi il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha spiegato che in Sicilia non vi sarebbe stata alcuna ‘fuga in avanti’ prima della riforma della legge Delrio (che ha abolito le Province in ambito nazionale) e che ogni iniziativa sarebbe stata concordata con la Conferenza dei Consigli regionali e col governo Meloni per evitare, tra l’altro, di inciampare su un’eventuale impugnativa. E i deputati di Fratelli d’Italia, Marco Intravaia e Giusi Savarino, prospettano: “Finalmente sarà reintrodotto il voto diretto, restituendo ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla nefasta abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta all’insegna della demagogia, e che ha comportato pure gravi ricadute sui servizi. In base alla norma approvata adesso in Commissione, si dovrebbe votare nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno. Inoltre sono previsti collegi da 60 a 120 mila abitanti, in modo da garantire una notevole rappresentanza territoriale. In Aula riproporremo la figura del consigliere supplente. Monitoreremo l’applicazione del decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti”. Ed il presidente della Commissione Ignazio Abbate aggiunge: “Sono grato ai colleghi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione per aver sposato sin dall’inizio questa svolta epocale. Con il ritorno delle Province torneranno servizi fondamentali quali la manutenzione delle strade o la cura dell’edilizia scolastica, per fare due esempi. I cittadini, probabilmente già la prossima primavera, riacquisiranno un diritto fondamentale come quello di scegliersi i propri rappresentanti istituzionali e avere un punto di riferimento essenziale. Il ritorno della Provincia rappresenta inoltre un punto fondamentale nel programma del presidente Schifani che ha inteso così ripristinare il punto di raccordo tra la Regione e gli enti locali”.