Il primario di Cardiologia ed Emodinamica, Giuseppe Caramanno, da martedì prossimo dirigerà il Pronto Soccorso dell’ospedale di Agrigento. Dettagli e interventi.
Dopo il primo e il secondo si è riunito il Concilio sanitario terzo. E dopo Sergio Vaccaro, e dopo Giuseppe Spallino, i dirigenti (cardinali) dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento hanno designato il terzo primario del tanto vituperato Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio aiutaci tu” di Agrigento. La fumata bianca si è sollevata intorno al dottor Giuseppe Caramanno, primario Cardiologia ed Emodinamica, una delle personalità di maggior spicco professionale e umano gravitante da decenni tra stanze e corridoi del nosocomio. All’ex manicomio, ovvero la sede della direzione dell’Azienda, è stato deciso così. Il dottor Caramanno dal prossimo primo agosto sarà a lavoro nel purtroppo “Lazzaretto” di Agrigento. E lui, armi e scudo, tenterà di fronteggiare la peste (non quella di Manzoni) della precarietà e di ciò che ne consegue. A garantire supporto operativo a Caramanno sarà Gerlando Fiorica, direttore del Dipartimento dell’area di Emergenza.
E il commissario dell’Azienda sanitaria, Mario Zappia, afferma: “Si tratta di una disposizione temporanea fino all’espletamento delle procedure concorsuali per individuare il nuovo direttore del Pronto soccorso. Il provvedimento giunge ad assicurare immediatamente una guida salda e autorevole al reparto. Per le attività direzionali in Cardiologia, solo qualora non fosse possibile attenderle personalmente, il dottor Caramanno individuerà un suo sostituto in maniera formale. La Direzione aziendale ha già deliberato l’avvio delle procedure per l’immissione in servizio al Pronto Soccorso di altri cinque sanitari. Inoltre, abbiamo ricevuto dal Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, indicazioni precise sul prossimo ricorso a medici provenienti dalle Forze dell’Ordine e dall’Esercito. Il dottor Caramanno non necessita certo di
presentazioni essendo una figura professionale ben nota per l’eccellente conduzione negli anni dell’Unità di Cardiologia, UTIC ed Emodinamica dell’ospedale di Agrigento. Sono certo che con la sua esperienza e la sua autorevolezza saprà dare una svolta in un reparto così tanto delicato quanto difficile da gestire. Non avevo dubbi su Caramanno perchè conosco bene il suo attaccamento e la sua dedizione sia all’ospedale che ai suoi malati. Pochi, così come ha fatto lui, avrebbero accettato. Lo ringrazio per la disponibilità dimostrata con senso di responsabilità. Gli auguro un buon lavoro. La nuova nomina rientra nell’ambito di quei provvedimenti che, pur rivestendo carattere d’urgenza, fanno parte della gestione ‘ordinaria’ di tutto ciò che è possibile fare (e abbiamo già fatto) per cercare di colmare le criticità. Il nostro impegno è massimo e lo è sempre stato nonostante la difficoltà a reperire nuovi medici, che si riscontra negli ospedali di tutto il territorio nazionale”. E Giuseppe Caramanno commenta: “Ho accettato perchè Agrigento è la mia città, l’ospedale è il posto dove ho trascorso gran parte della mia vita e pertanto credo che non sempre si può continuare ad andare avanti in queste situazioni. La situazione deve cambiare necessariamente perchè Agrigento non può essere alla ribalta solo per fatti negativi, come ad esempio la vicenda Pronto Soccorso. Cercherò l’aiuto dei miei colleghi i quali, sono certo, mi collaboreranno per questa nuova avventura. Il reparto di Cardiologia potrà andare avanti da solo in quanto i ragazzi che lavorano lì sono più bravi di me. Ribadisco che comunque la mia è una accettazione temporanea. E poi mica sto scappando: rimango sempre nella stessa struttura sanitaria”.