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La Federazione della stampa italiana interviene sulla vertenza del quotidiano La Sicilia di Catania

Domenica 16 luglio 2023 lo storico quotidiano catanese, La Sicilia, edito dalla Dse, Domenico Sanfilippo editore, non è andato in edicola. «Se l’azienda non onorerà i propri impegni, faremo seguire ulteriori giorni di astensione dal lavoro», anticipa il Cdr. L’Assostampa parla di: «Inaccettabili proposte di ulteriori tagli». Costante della Fnsi si dice “vicina a redazione e collaboratori». Il Cdr del Giornale di Sicilia: «Non si può scaricare la cristi sui lavoratori».
«Una decisione sofferta, assunta dalla redazione dopo avere preso atto, per l’ennesima volta, che l’editore e coloro i quali in questi anni, dopo i tempi delle vacche grasse, ne hanno ispirato le mosse, ritengono che il corpo redazionale possa campare d’aria, ovvero possa produrre instancabilmente senza avere riconosciuti i propri sforzi con quello che altrove rappresenta la normalità: lo stipendio. Uno stipendio pagato per tempo, magari per intero e senza le continue trattative che hanno umiliato la redazione e l’organismo che la rappresenta sindacalmente, costretto a pietire il puntuale pagamento di emolumenti mai versati con puntualità». Così il Comitato di redazione de La Sicilia, in una nota, «spiega i motivi per cui oggi (domenica 16 luglio 2023, ndr), con rammarico, il giornale non è andato in edicola».
«A nulla – aggiunge il Cdr – sono valsi nove anni di promesse e rassicurazioni, finalizzati a ottenere sacrifici da parte di una redazione che ha visto fuoriuscire fior di giornalisti per prepensionamenti (otto appena pochi mesi fa, ai quali si aggiungono due esodi volontari) e che ha visto progressivamente assottigliarsi il proprio parco collaboratori (in molti andati via perché non pagati da oltre un anno). Parliamo di sacrifici economici, innanzitutto, visto che da nove anni, fra Cassa integrazione e solidarietà, gli stipendi dei giornalisti sono puntualmente tagliati con percentuali comprese fra il 20 e il 40%. Ma anche di sacrifici professionali, dato che proprio le robuste fuoriuscite di professionisti hanno determinato un aumento dei carichi di lavoro per tutta la redazione».
A giornalisti, poligrafici e amministrativi, prosegue il Cdr, «vengono proposti tagli su tagli, che stanno progressivamente impoverendo un prodotto che ora rischia di perdere definitivamente il proprio appeal e di deludere le aspettative dei lettori. La redazione non vuole tutto questo. Eppure, i tagli sembrano essere la parola d’ordine. Da gennaio i giornalisti si vedono decurtati il proprio stipendio del 20%. Gli stipendi sono pagati con ritardi tanto imbarazzanti quanto offensivi. Appena un mese fa la proprietà ha rilanciato: il 20% per mantenere i conti in ordine non basta più, serve il 40. Dopo una dolorosa trattativa si è trovato un punto di caduta al 34%, ma a patto che venissero pagati, a metà giugno inoltrato, gli stipendi di aprile e maggio. Mario Ciancio Sanfilippo ha sottoscritto l’accordo che prevedeva il pagamento di aprile in pochi giorni e quello di maggio al 30 giugno. Ebbene aprile è stato pagato ma su maggio non vi è, a metà luglio, alcuna certezza. Con la beffa che la scorsa settimana, attraverso interlocutori sempre nuovi, era stato detto al Cdr che venerdì 14 luglio si sarebbero comunicate le date del pagamento degli emolumenti già maturati e, lo ribadiamo, decurtati. Niente di tutto questo. Venerdì 14 ci è stato riferito che non potevano essere date certezze e che, piuttosto, sarebbe stato addirittura opportuno cominciare a programmare nuovi tagli per il 2024».
«Riteniamo scriteriato e ulteriormente offensivo questo comportamento – conclude la nota del Cdr – e per tali motivi abbiamo deciso di scioperare ieri, annunciando anche uno sciopero delle firme per la prossima settimana. Un’iniziativa a cui, se l’azienda non onorerà i propri impegni, faremo seguire ulteriori giorni di astensione dal lavoro».
In una nota congiunta, Assostampa Sicilia e la segreteria provinciale di Catania si schierano «a fianco dei giornalisti del quotidiano La Sicilia in sciopero per i ritardi, ormai insostenibili, nei pagamenti degli stipendi e per le inaccettabili proposte di ulteriori tagli a fronte di quelli ad oggi già patiti. Per questo motivo si avverte l’urgenza di un nuovo incontro con l’editore per discutere della situazione attuale e delle prospettive future». Per il segretario regionale Giuseppe Rizzuto e il segretario provinciale Filippo Romeo, «spiace constatare come le promesse dell’editore, fatte esattamente un mese fa alla presenza della segretaria della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante, e di una rappresentanza del nostro sindacato, non siano state ancora una volta mantenute. Ma ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di un piano industriale che, puntando sulla qualificata forza lavoro presente in azienda, punti su una crescita ulteriore e illustri con chiarezza progetti e risorse per il futuro della storica testata». È pertanto «auspicabile che i vertici aziendali colgano l’ennesima disponibilità al confronto e ci si sieda attorno ad un tavolo per trovare, una volta per tutte, soluzioni reali alla vertenza, atteso che non si può più prescindere dal pagamento puntuale delle retribuzioni a giornalisti e collaboratori», conclude il sindacato territoriale.
«Piena solidarietà della Fnsi ai colleghi de La Sicilia, che stanno lottando per la dignità del loro lavoro, all’Assostampa Siciliana e all’Assostampa di Catania» viene espressa dalla segretaria generale Alessandra Costante. «La Federazione nazionale della Stampa italiana, con il suo ufficio legale, si mette a disposizione del Cdr de La Sicilia. La mancata corresponsione degli stipendi alla redazione e ai collaboratori – rileva Costante – è un atto di protervia da parte di un’azienda incapace di pensare una vera riorganizzazione pur avendone avuto tempo e modi. È ingiusto e penoso far ricadere il peso della crisi esclusivamente sulle spalle dei lavoratori. Crisi che, ricordiamo, morde tutto il settore dell’editoria dove, fortunatamente, le aziende serie sono la maggioranza».
Collaboratori che hanno accumulato ritardi nei pagamenti che vanno da un minimo di nove mesi a circa un anno e mezzo. Una situazione che non si può più accettare.
Solidarietà ai lavoratori in sciopero anche da Cgil Catania, Cisl Catania e Uil Sicilia, dal sindaco di Catania Enrico Trantino, dai colleghi del Giornale di Sicilia, il cui Comitato di redazione, in una nota, si dichiara «vicino ai colleghi de La Sicilia impegnati in una dura vertenza per la salvaguardia salariale e dei livelli occupazionali di cui comprendiamo fino in fondo la portata. Non corrispondere gli stipendi ai redattori e i corrispettivi ai collaboratori – si legge nel comunicato – è una grave violazione del rapporto di fiducia fra la redazione e la proprietà. Pur comprendendo le difficoltà del settore, non si può però scaricare sui lavoratori il peso della crisi. I colleghi del giornale di Catania hanno già subito pesanti tagli della retribuzione per venire incontro alle esigenze dell’editore». Per il Cdr del Giornale di Sicilia «è arrivato il momento che la società si presenti con un piano di sviluppo credibile e dica chiaramente su quali basi intenda andare avanti mettendo in equilibrio i conti e la stabilità delle famiglie».

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