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Schifani e il Consiglio nazionale di Forza Italia

Sabato prossimo a Roma il Consiglio nazionale di Forza Italia. Schifani: “Eleggeremo Antonio Tajani presidente pro tempore. Tra le priorità l’unità del partito”.

Sabato prossimo 15 luglio vi è in calendario il Consiglio nazionale di Forza Italia a Roma, il primo dopo la morte di Silvio Berlusconi. In Sicilia il primo riferimento degli azzurri è, sotto il profilo istituzionale, e non solo, il presidente della Regione in carica, ovvero Renato Schifani, il quale, peraltro, ha assunto il timone del partito a fianco del commissario regionale, Marcello Caruso, nominato direttamente da Berlusconi lo scorso 11 marzo. La delegazione di Forza Italia siciliana in trasferta nella Capitale sarà consistente e determinata. E alla vigilia del Consiglio, alle agenzie nazionali Schifani ha prospettato: “Il 15 luglio non vi è dubbio che eleggeremo Antonio Tajani nuovo presidente pro tempore di Forza Italia fino al congresso. E ciò per la sua storia (tra l’altro co-fondatore del partito nel ’94), per la sua autorevolezza anche in Europa, e per il ruolo di coordinatore al quale negli ultimi anni lo ha destinato lo stesso Berlusconi. E’ il candidato naturale al ruolo. Per quanto mi riguarda non vedo altre ipotesi anche se in democrazia le regole sono sacre e saranno rispettate”. Poi Schifani rivendica l’unità del partito, a scanso di contrasti e correnti, e sottolinea: “E’ la prima volta che siamo chiamati a decisioni collettive. Finora ci siamo sempre riconosciuti nel nostro leader al quale abbiamo rispettosamente riconosciuto l’ultima parola. Ed è stato sempre un bene. Oggi siamo chiamati a un cambio di passo. Ed è ovvio che ora le sensibilità differenti possono emergere di più. Però siamo chiamati alla responsabilità di garantire la continuità e a darci degli obiettivi. L’unità è quindi l’obiettivo primario, che non significa appiattimento sul mono-pensiero, ma confrontarsi per poi trovare la sintesi, che è un tratto distintivo proprio della leadership berlusconiana. Ho imparato molto dal presidente negli anni in cui ero capogruppo al Senato. Lui ci ha insegnato l’arte dell’ascolto. E’ stato un grande maestro per me. Mi ha insegnato ad ascoltare tutti, per poi fermarsi a riflettere e quindi decidere”. Poi il presidente della Regione si sofferma sul trapasso di Berlusconi: “Il vuoto che Berlusconi lascia è incolmabile. Proprio per questo oggi è fondamentale confermare una linea politica di valori che Silvio Berlusconi ha affidato a Forza Italia. Penso anche che dobbiamo fare nostra la sua capacità di resistenza di fronte alle difficoltà e alle aggressioni che ha subito da certa magistratura. A tal proposito, la guida fin qui ufficiosa (e che il 15 diverrà ufficiale) di Tajani ha dato prova di massima coerenza”. Poi sul bagaglio di voti da parte della Sicilia e del Sud, e sul relativo peso politico, Schifani ha concluso: “Non si tratta di rivendicare qualcosa per il Sud ma semplicemente di chiedere che il Paese non vada a due velocità. D’altronde i temi del Sud sono già presenti nel documento che si discuterà il 15”.

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