Inizia un’altra settimana infuocata alla Regione a causa dello stallo della manovra bis. Schifani al Congresso nazionale dei giovani di ConfIndustria: l’intervento.
Inizia un’altra settimana che si profila ancora incandescente a fronte del caso dell’emendamento a favore del Comune di Taormina e della conseguente condizione di stallo della manovra finanziaria bis all’Assemblea Regionale verso cui nutrono aspettative diverse categorie tra cui, in particolare, i precari Asu e i forestali. Tale manovra, contenente anche la proroga dei Commissari delle ex Province per evitare il voto ad agosto, ha assunto ormai i connotati di un vero e proprio banco di prova per lo stato di salute della maggioranza di centrodestra. Nel frattempo il presidente della Regione, Renato Schifani, ha montato ancora una volta uno dei cavalli di battaglia del suo programma elettorale e amministrativo, ovvero l’insularità, e ha puntato il dito contro i 10 milioni di euro stanziati dal governo Meloni. E al Congresso nazionale dei giovani imprenditori di ConfIndustria a Rapallo ha annunciato: “La Sicilia interverrà con forza per far valere finanziariamente il principio dell’insularità che prevede l’obbligo dello Stato di intervenire per rimuovere quelle distonie, dovute alla marginalizzazione geografica, con interventi economici di rilievo. E non possono essere certo sufficienti i 10 milioni messi nell’ultima Finanziaria, che lasciano il tempo che trovano. Lo dico al Governo, perché il mio compito è tutelare i diritti dei siciliani”. E poi, su un altro tema di stretta attualità, ovvero l’autonomia differenziata, ha precisato: “Ho dato l’assenso in Conferenza Stato-Regioni ma ci sono diritti non negoziabili e saremo molto vigili. Dobbiamo essere certi che i Lea (i Livelli essenziali nell’assistenza sanitaria) ci siano e siano gli stessi in tutto il Paese. Prima c’era la garanzia, e adesso con il cambio di sistema dobbiamo verificare che la Sicilia non sia penalizzata. La Lombardia, ad esempio, non vorrebbe gli stessi Lea in tutta Italia”. E poi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza Schifani ha spiegato: “Da pochi mesi sono tornato nella mia Sicilia, che non avevo mai abbandonato, comunque, anche quando ero capogruppo al Senato. Ho trovato un’Isola che ha voglia di crescere: il 35 per cento dei fondi Pnrr sono stati impegnati, l’attività si è realizzata. Sul programma collaterale siamo al 50 per cento”. Infine, sui lavori dell’Assemblea Regionale ha concluso: “In Sicilia ho trovato un sistema di attività legislativa molto preoccupante. Mentre alla Camera e al Senato un emendamento che comporta spese prevede che prima passi in Commissione Bilancio o dalla Ragioneria, a Sala d’Ercole c’è il rischio del far west. Si approvano emendamenti direttamente in Aula senza copertura, perché privi del precedente visto della Commissione Bilancio e della Ragioneria generale, e poi arriva il governo nazionale o la Corte costituzionale che li impugna”.