Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, traccia un consuntivo dei primi sei mesi di legislatura a Sala d’Ercole. L’intervento sulle note dolenti.
Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, interviene a consuntivo dei primi sei mesi di legislatura a Sala d’Ercole. E, a parte il bilancio positivo in termini di attività e risultati, si sofferma anche sulle note dolenti. E il primo riferimento è alla scottante impugnativa da parte del Consiglio dei ministri e poi alla bocciatura confermata dalla Corte Costituzionale delle norme della Finanziaria nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione, per circa 800 milioni di euro. E commenta: “Determinate norme potevano seguire un percorso differente o non seguire alcun iter, come quelle della legge di stabilità finanziate con le risorse del Fondo di sviluppo e coesione per interventi a pioggia. Difficilmente in futuro la Presidenza dell’Ars si assumerà il rischio di avallare norme che potranno essere impugnate. Per fare felice qualche deputato non abbiamo fatto un buon lavoro. La copertura finanziaria era incerta rispetto a un accordo o a una programmazione. Era una operazione rischiosa. Stiamo prendendo l’impegno per evitare in futuro incidenti di questo genere”. E poi, a fronte delle polemiche insorte sull’adeguamento Istat delle indennità dei deputati, Galvagno replica: “Fintanto che non si trova una sintesi credibile e non di facciata, perché illegittima o a rischio impugnativa, continuerò, come sto facendo, a versare ogni mese la quota di adeguamento Istat della mia indennità ad associazioni di beneficenza. Dopo le elezioni di fine maggio, la vicenda degli adeguamenti Istat per i deputati sarà messa all’interno di un ragionamento che già si è fatto con maggioranza e opposizione”. Poi il presidente dell’Assemblea sollecita il governo ad incoraggiare e sostenere il lavoro dell’Aula trasferendo proposte di legge e di riforma. E spiega: “L’Assemblea può rimanere aperta anche 24 ore su 24, ma ci vuole carne al fuoco da mettere. Ci sarà un confronto col governo. Vogliamo lavorare fino alla settimana prima delle Amministrative del 28 e 29 maggio. In passato sotto elezioni il periodo di pausa è stato un tantino più lungo. Cercheremo di intensificare l’attività per recuperare. I rapporti col governo Schifani sono ottimi, aspettiamo che ci dia le priorità che intende portare avanti. Auspichiamo che in tempi celeri ci trasmetta quello che ritiene opportuno portare in aula”. Poi però Galvagno punta il dito anche contro le assenze dei deputati della maggioranza di centrodestra che lo sostiene, e ammonisce: “Non nascondo che sono in forte imbarazzo. Ricorrono sei mesi dal nostro insediamento. Ognuno di noi ha messo tutti i buoni propositi possibili e immaginabili per svolgere il mandato a favore dei siciliani. Non posso prendermela per le assenze dei deputati di minoranza perché può starci, ma devo constatare che la stragrande maggioranza degli assenti del centrodestra mette in grandissimo imbarazzo questa presidenza che non può andare avanti. Chiamerò tutti i capigruppo di maggioranza perché queste assenze sono pesanti nei confronti dei siciliani”.