Esattamente dopo due anni la Corte d’Appello di Palermo ha depositato la sentenza di secondo grado al processo per la morte dell’agrigentina Chiara La Mendola. Dettagli e interventi.
L’avvocato Andrea Delmastro, deputato alla Camera di Fratelli d’Italia, Sottosegretario di Stato alla Giustizia, ha assunto l’impegno, al microfono della stampa, di agire di conseguenza appena il caso dell’aberrante ritardo del deposito delle motivazioni relative alla sentenza d’Appello al processo per la morte dell’agrigentina Chiara La Mendola è stato alla ribalta nazionale. Il senatore di Vittoria, in provincia di Ragusa, Salvatore Sallemi, anche lui di Fratelli d’Italia, ha sostenuto con accanimento e costanza la battaglia pressando nelle sedi opportune sugli organi competenti. Allo stesso modo hanno combattuto i difensori della famiglia di Chiara La Mendola, gli avvocati Giuseppe Arnone e Daniela Principato. Non irrilevante è stato l’impegno mediatico di parecchie emittenti televisive nazionali, regionali e locali, e della stampa cartacea e on line. Ebbene adesso il nodo – che sarebbe stato legato al vuoto determinato da un giudice non più a lavoro sulla pratica e un giudice non ancora subentrato, o non ancora al corrente, della pratica – è stato sciolto. Infatti, esattamente dopo due anni sono state depositate le motivazioni per le quali il 19 aprile del 2021 i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Fabio Marino, hanno confermato la sentenza emessa il 12 luglio del 2018, quando il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha condannato ad 1 anno di reclusione ciascuno il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Giuseppe Principato, 64 anni, ed il funzionario, Gaspare Triassi, 55 anni, responsabile del servizio strade comunali, imputati di omicidio colposo a seguito della mancata riparazione, o di un’adeguata segnalazione, di una profonda buca stradale in via Cavaleri Magazzeni, ad Agrigento, tra San Leone e Cannatello, che intorno alle ore 18 del 30 dicembre 2013 ha provocato un incidente stradale e la morte di Chiara La Mendola, 24 anni di età. In una nota diffusa dagli avvocati Arnone e Principato tra l’altro si legge: “I familiari di Chiara La Mendola ringraziano per l’impegno il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, il senatore Salvatore Sallemi e lo studio legale Arnone – Principato. L’avvocato Arnone ritiene comunque che sia necessario porre in essere l’attività ispettiva in ordine all’operato della Corte d’Appello di Palermo in quanto la vicenda della sentenza La Mendola è solo una delle scandalose storie di inammissibili ritardi”. Il perdurare del ritardo avrebbe provocato la prescrizione delle ipotesi di reato contestate, e nel frattempo ha congelato la causa civile per il risarcimento del danno.