Ancora altri particolari sull’ordinanza di arresto di Laura Bonafede, l’insegnante di Campobello di Mazara in rapporti con Matteo Messina Denaro durante la latitanza.
Emergono altri dettagli dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, a carico dell’insegnante di Campobello di Mazara, Laura Bonafede, in rapporti con Matteo Messina Denaro del quale avrebbe protetto e favorito la latitanza. In un ‘pizzino’ scoperto dai Carabinieri, rimpiangendo di non averlo incontrato, Laura Bonafede così scrive a Matteo Messina Denaro: “Avevo pensato che avrei avuto un po’, anzi molto tempo, per me e poter stare con te in modo rilassato, e invece tutto il contrario”. La lettera risale al dicembre scorso, e ad impedire gli incontri della donna col boss sarebbe stata una malattia della figlia di lei. Poi, in una successiva lettera del 2 gennaio, la Bonafede gli scrive: “In televisione c’è il ‘Re Leone’, mi sarebbe piaciuto vederlo con ‘Depry’ (che sarebbe il nome in codice di Messina Denaro a cui lei scrive fingendo di riferirsi ad una terza persona) e ridere insieme alla frase: ‘io rido in faccia al pericolo e il pericolo è il mio mestiere’. Mi manca tutto, anche guardare un film assieme”. E su un Dvd, trovato nell’ultimo covo del capomafia in vicolo San Vito a Campobello di Mazara, è stata rilevata l’impronta digitale del pollice destro di Laura Bonafede. E ancora, lei scrive a lui: “Abbandonarti: ne abbiamo già parlato una volta. Volevo mentalmente allontanarmi perché ho sofferto troppo. Non puoi nemmeno immaginare quel che ho provato. E dire che qualche reazione l’hai vista. Il non vederci più e il non aver avuto notizie hanno fomentato la rabbia e la delusione. Vedi che io ti conosco e ti prego non ne voglio parlare, si risveglia il dolore”. E poi emerge ancora gelosia nei confronti di Lorena Lanceri, la “Diletta” o “Tramite”, anche lei legata sentimentalmente a Messina Denaro. E Laura Bonafede scrive “Devo dirti allora che me lo hai chiesto tu se potevi fare un giro con ‘Tramite’? Lasciamo stare il telo macchiato che poteva essere un’illazione. Ma il salire in auto nella piccola stradina. Te lo ripeto: io ti conosco. E’ vero, sai recitare, ma capisco quanto sei coinvolto quando parli di qualcuno”. Poi Laura Bonafede manifesta preoccupazione e timori per i controlli delle forze dell’ordine, definiti “nemici”, e lei, sempre al maschile, scrive a lui : “Meglio evitare di viaggiare con scritti, i nemici sono troppo assetati di risvolti e possono tentare di tutto. Semmai si può cercare un’altra soluzione. Oggi mi sono molto arrabbiato perché i nemici non mollano. Sono stato al mio supermercato preferito a fare un cambio di un articolo, e, siccome mi ero dimenticato la lista della spesa, sono andato un’altra volta. E subito dopo di me è entrato uno che mi girava intorno. E quando ho chiamato al telefono ‘Lupetta’ (che sarebbe il nome in codice della figlia Martina) si è avvicinato per sentire. Mentre parlavo con ‘Lupetta’ dissi che c’era uno che mi girava intorno e che sicuramente era uno sbirro. Questo atteggiamento che continuano ad avere mi fa diventare troppo nervoso. La prossima volta che succede, perché succederà ancora, dirò: ‘perché mi gironzola attorno e cosa vuole’. Ogni tanto vanno alla carica”.