Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha raffreddato gli entusiasmi di coloro che, cogliendo l’occasione della proclamazione di Agrigento a Capitale della Cultura italiana 2025, hanno rilanciato l’utilità, alla ribalta da 40 anni, di costruire un aeroporto ad Agrigento. Schifani ha affermato: “Non basta soltanto realizzare un aeroporto, ma occorre anche analizzare la sostenibilità finanziaria di quell’area aeroportuale, e che sia accompagnata da una progettazione che abbia una certa autonomia finanziaria e che non debba basarsi solo sui contributi pubblici”. Punto. E allora perché addirittura la compagnia Ita, ex Alitalia, è stata più volte rifinanziata con centinaia di milionate di euro dei contribuenti italiani allorchè incapace di gravitare nel mercato. E per la Sicilia vi è oltre il danno anche la beffa. Perché l’Ita, come denunciato da Schifani alla Procura di Roma e all’Antitrust, si rifinanzia con i soldi dei cittadini, e poi si allea con Ryanair per non rivaleggiare sulla concorrenza, praticando sui voli da e per la Sicilia prezzi del biglietto intollerabili. Menomale che la Commissione Europea ha appena rimproverato il signor Giorgetti ministro dell’Economia sancendo come illegittimo il finanziamento pubblico dell’ex Alitalia e obbligando la compagnia, sempre sull’orlo del fallimento, a restituire i soldi ai cittadini.