Nel 2013 l’ex killer ergastolano di Porto Empedocle, Giuseppe “Pippo” Grassonelli, conosciuto come “Malerba” (erba tinta), ha raccontato al giornalista e scrittore, Carmelo Sardo, che lo ha incontrato in carcere e poi ha scritto con lui il libro “Malerba”: “Quando sono entrato in carcere, 22 anni addietro, parlavo più e meglio il dialetto siciliano anzichè l’italiano”. E nel 2013 Giuseppe Grassonelli si è laureato in Lettere Moderne, e con 110 e lode. Grassonelli, all’epoca 48 anni di età, avrebbe desiderato presentarsi personalmente innanzi alla Commissione di laurea, a Napoli, all’ Università “L’ Orientale”, discutere la tesi e poi rientrare in carcere. E invece no. Il suo è un ergastolo ostativo, ossia un fine pena mai, che non consente alcuna misura alternativa al carcere. Ebbene adesso Grassonelli ha 58 anni e per la prima volta ha ottenuto un permesso premio di 12 ore dal Tribunale di Sorveglianza che ha accolto le istanze dei difensori, gli avvocati Olindo Di Francesco, agrigentino, e Valentina Alberti, di Milano. I due si sono soffermati su un tema particolarmente attuale: il contrasto tra la rieducazione del condannato e l’ergastolo ostativo. Il Tribunale di Sorveglianza ha scritto in proposito: “Il percorso carcerario più che trentennale del condannato assume oggi un completo e radicale distacco dalle vicende criminali”.