Innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, Matteo Messina Denaro ha ritenuto opportuno precisare che lui non ha mai impartito l’ordine di uccidere il piccolo Giuseppe Di Matteo, e che la decisione è stata, invece, di Giovanni Brusca. Lui, il boss trapanese, non avrebbe ordinato la sua uccisione. L’operazione che lo scorso 16 gennaio si è conclusa con l’arresto di Messina Denaro è stata intitolata “Tramonto”, su iniziativa dei Carabinieri del Ros in ricordo della poesia scritta pochi giorni prima della morte da Nadia Nencioni, la bambina di 9 anni uccisa nell’attentato del 27 maggio del 1993 con un’autobomba in via dei Georgofili, insieme ai genitori Fabrizio Nencioni e Angela Fiume. Matteo Messina Denaro è stato tra i mandanti della strage.