Altri particolari nell’ambito delle indagini che hanno determinato l’arresto della coppia di Campobello di Mazara che avrebbe protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro.
Emergono altri dettagli dalle indagini dei Carabinieri sfociate nell’arresto a Campobello di Mazara di Emanuele Bonafede, 50 anni, terzo dei Bonafede arrestati dai Carabinieri, e di sua moglie Lorena Ninfa Lanceri, 48 anni, con il nome in codice “Diletta”, indagati di avere protetto e favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro, soprattutto ospitandolo a casa loro per il pranzo e per la cena, adoperandosi, come vedette, affinchè lui entrasse e uscisse indisturbato. Come è stata scoperta l’identità del nome in codice “Diletta”, alias Lorena Lanceri, usato da Matteo Messina Denaro in messaggi e chat vocali? Dunque: è stata utile la testimonianza di una delle pazienti colleghe di chemioterapia, e perciò amica, di Messina Denaro nella clinica “La Maddalena” a Palermo. Lei è stata ascoltata dai Carabinieri il 18 gennaio, due giorni dopo l’arresto del boss. E ha raccontato: “Messina Denaro, da me conosciuto come Andrea Bonafede, mi ha detto di avere una storia con una ragazza di nome Diletta. Poi lui, Messina Denaro, tramite messaggio vocale, mi ha fatto parlare con tale Diletta. E nel messaggio lui mi ha detto: ‘Ah, c’è Diletta che ha il covid. Gliel’ho passato io. Si sta curando. Stiamo qua a casa assieme e Diletta ti saluta. Anzi ora te la passo per messaggio’. E quindi segue l’audio, il messaggio vocale, che Diletta mi ha inviato, e mi dice: “Io sono qua con la creatura. Quello che mi sta facendo passare. Non solo mi ha trasmesso il covid. Però alla fine per lo meno mi fa ridere perché è simpatico”. Ebbene, durante la registrazione dei messaggi vocali, che sono inviati tutti dal telefono di Messina Denaro, Diletta riceve una telefonata. I Carabinieri sentono lo squillo e Diletta che risponde. L’analisi delle celle telefoniche svela l’identità di Diletta. Nell’istante in cui i messaggi vocali sono registrati, il telefonino di Diletta, che è con Messina Denaro, e il telefonino di Messina Denaro, agganciano le stesse celle. I due sono insieme. E quindi Diletta è Lorena Lanceri, perché suo è il telefonino sotto analisi. E poi, ancora dalle indagini emerge un rapporto molto intenso tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, figlia del capomafia defunto di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, moglie di un ergastolano, e cugina di Emanuele e Andrea Bonafede. Nel covo di Messina Denaro, in vicolo San Vito 4 a Campobello, è stata trovata una lettera – diario, ovvero uno scambio di lettere, tra Messina Denaro e una persona che si firma con lo pseudonimo di “cugino”. Ebbene, i Carabinieri, nella corrispondenza con “cugino”, trovano anche un pizzino scritto dal boss il 14 gennaio, due giorni prima dell’arresto. E Messina Denaro scrive: “Ci siamo visti da vicino ed anche parlati. Mi avrai trovato invecchiato e stanco. A me ha fatto piacere vederti e parlarti, cercavo di tenere la situazione sotto controllo ma non ho visto niente di pericoloso. Certo, c’è da vedere: cosa ha pensato l’affetta formaggi, perché a te ti conosce e sa che tipo sei, a me mi conosce di vista come cliente ma non sa nulla. Certo, ora che mi ha visto parlare con te sarà incuriosito di sapere chi sono”. Ebbene, chi è l’affetta formaggi? I Carabinieri si ricordano che nel covo di Messina Denaro vi è uno scontrino della Coop con data 14 gennaio. Acquisiscono i video delle telecamere di sorveglianza interne al supermercato, e in un video registrato il 14 gennaio vi è Messina Denaro davanti al banco dei formaggi che parla con Laura Bonafede”. Ecco chi è “cugino”: Laura Bonafede.