Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, non ha riconosciuto come ricorrenti e attuali le esigenze cautelari, e ha revocato, con effetto immediato, la misura cautelare interdittiva della sospensione temporanea dall’esercizio di pubblico ufficiale applicata a Bernardo Agrò, ex presidente del Parco della Valle dei Templi di Agrigento ed ex direttore del Parco di Lilibeo a Marsala, che si è dimesso lo scorso 7 marzo perché inquisito nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità in alcuni appalti al Parco archeologico di Selinunte, di cui Agrò è stato direttore. Il giudice ha motivato così il proprio provvedimento: “Le esigenze cautelari sono state ravvisate in relazione al pericolo che l’indagato, sfruttando la posizione apicale (direttiva/dirigenziale) ricoperta in seno all’amministrazione di appartenenza che ha favorito la consumazione degli illeciti, reiteri le medesime condotte illecite o analoghe condotte integrative di altri reati contro la pubblica amministrazione. Ritenuto che Agrò è cessato, a seguito di dimissioni volontarie, dall’incarico di direttore del Parco Lilibeo, da direttore del museo archeologico ‘Baglio Anselmi’ di Marsala, nonché da presidente del Parco Valle dei Templi di Agrigento, almeno allo stato è venuto meno il rischio di recidiva”. Agrò è assistito dall’avvocato Giuseppe Scozzari.