“Non posso andarmene da Castelvetrano. Vincerebbero quelli che avrebbero voluto farmi saltare in aria. Sono loro che se ne devono andare”. Lo sfogo di Giuseppe Cimarosa, figlio di una cugina di Messina Denaro.
Giuseppe Cimarosa, 40 anni, è il figlio di una cugina di Matteo Messina Denaro, Rosa Filardo, che a sua volta è vedova di Lorenzo Cimarosa, che, poco prima della morte a 56 anni di età per cause naturali l’8 gennaio del 2017, ha collaborato con i magistrati dissociando se stesso e la sua famiglia dal boss. Lui, Giuseppe Cimarosa, è stato alla ribalta della cronaca la scorsa estate, allorquando la Cassazione, con sentenza definitiva, ha disposto una confisca: Giuseppe e Michele Cimarosa, con la madre Rosa Filardo e la nonna Rosa Santangelo, consegneranno allo Stato la loro casa e l’annesso maneggio equestre “Equus”, in contrada Fontanelle Maggiare, a Castelvetrano. L’immobile è intestato a Lorenzo Cimarosa. Giuseppe Cimarosa è appassionato di equitazione, e ha partecipato a diversi e prestigiosi eventi equestri in tutta Italia. E innanzi alla Commissione nazionale antimafia poi si è rammaricato così: “Credevo che la scelta di mio padre di collaborare con i magistrati fosse stata apprezzata da molti cittadini e, invece, mi sono ritrovato da solo con mia madre, mio fratello e mia nonna, la sorella della madre di Matteo Messina Denaro. C’è chi, con un pretesto, è andato via dai corsi di equitazione, altri ancora hanno deciso di non parlarmi più. Mio padre con le sue dichiarazioni ha rotto un muro di omertà. La sua collaborazione ha sferrato un colpo durissimo alla famiglia Messina Denaro, ma io ho ricevuto la confisca della casa e del maneggio, che per me sono l’unica bombola d’ossigeno”. Adesso Giuseppe Cimarosa, intervenendo ad un convegno intitolato “Coraggio, gente!” in provincia di Caserta, ha riaffermato: “Non posso andarmene da Castelvetrano, altrimenti vorrebbe dire darla vinta a quelli che avrebbero voluto farmi saltare in aria. Anzi, sono loro che se ne devono andare. Matteo Messina Denaro non l’ho mai visto, eppure la sua presenza è stata tanto vicina da guastarmi la vita. Mia madre e mia nonna sono due vere eroine perché hanno rotto consuetudini e modi di pensare radicati, a differenza delle quattro sorelle di Messina Denaro, Andrebbero fatti film su mia nonna e mia madre. Invece in tv vedo solo programmi, come ‘Gomorra’, che mitizzano i boss invece di ridicolizzarli. Quei programmi andrebbero vietati”. Già dopo l’arresto di Messina Denaro, Giuseppe Cimarosa ha raccontato: “Avevo conosciuto la storia di Peppino Impastato ed era lui il mio punto di riferimento ideale. Così è iniziato il conflitto profondo con mio padre. Nessuno veniva più al mio maneggio, mio fratello non riusciva a trovare lavoro, poi alla fine lui ha ceduto e se n’è andato al nord, dove ha moglie e figli. Io sono rimasto, ho denunciato le intimidazioni. La cultura mafiosa è anche l’arroganza di sentirsi dalla parte del giusto. Dalle ultime intercettazioni emerge che Messina Denaro si crede il salvatore della Sicilia. Ma ha solo rovinato la nostra terra” – conclude Cimarosa. Sarebbe stato proprio Giuseppe Cimarosa a convincere il padre Lorenzo, indicato come il cassiere del boss latitante Matteo Messina Denaro, a collaborare con la Giustizia. Nel 2017, pochi mesi dopo la morte di Cimarosa, nel cimitero di Castelvetrano la tomba fu danneggiata: ignoti spaccarono un angelo di marmo posto sulla lapide, che rovinò a terra rompendo un cuore in ceramica, un lumino, e un libro di marmo con la foto e un pensiero scritto dai familiari. A Firenze i parenti, per ricordarlo, hanno affisso la foto di Lorenzo Cimarosa sulla tomba di famiglia. E anche la foto è stata danneggiata nel 2019.