L’avvocato Calogero Montante, di Canicattì, ha rinunciato, adducendo motivi di incompatibilità processuale, a difendere d’ufficio Matteo Messina Denaro al processo d’Appello sulle stragi del ’92 dopo la rinuncia da parte della nipote del boss, l’avvocato Lorenza Guttadauro. La Corte però non ha riconosciuto ricorrenti tali motivi di incompatibilità, e ha confermato Montante, il quale, nel frattempo, ha ricevuto una telefonata anonima di minacce, subito denunciata alla Polizia. Dall’altra parte del telefono: “Perché non vuoi difendere Matteo Messina Denaro?”. E lui: “Con chi sto parlando”. E l’altro: “Non ti preoccupare”. Indagini sono in corso sui tabulati telefonici.