Gaspare Spatuzza, 59 anni, è stato uno spietato killer pluri-omicida a servizio del clan di Brancaccio a Palermo dei fratelli Graviano, già con condanne per almeno 40 omicidi compresa l’uccisione di don Pino Puglisi. E’ stato tra coloro che hanno rapito il piccolo Giuseppe Di Matteo. Poi ha collaborato con la Giustizia. E tra l’altro è stato colui che ha smascherato il colossale depistaggio delle indagini dopo la strage di Via D’Amelio, colui che ha smentito il falso pentito Vincenzo Scarantino, colui che si è auto-accusato di avere rubato lui la Fiat 126 poi imbottita di tritolo innanzi alla casa della madre di Paolo Borsellino, e colui che ha determinato la revisione del processo sulla strage del 19 luglio ’92 annullando l’ergastolo inflitto a 7 innocenti. Molto probabilmente anche per tali ragioni Gaspare Spatuzza, dopo 26 anni, adesso è un uomo libero. E’ stata accolta la richiesta dei suoi difensori presentata nell’aprile scorso. Da due settimane ha ottenuto la liberazione condizionale, con il parere favorevole delle Procure antimafia che sono state interpellate. Adesso per 5 anni dovrà rispettare le prescrizioni del tribunale, tra cui quella di non frequentare pregiudicati e non uscire dalla provincia in cui sarà residente senza un’autorizzazione della Questura.