No all’anticipo di due settimane delle elezioni Amministrative in Sicilia. Al voto il 28 e 29 maggio. Sono 129 i Comuni alle urne, tra cui 14 in provincia di Agrigento.
In Sicilia no all’election day per le elezioni Amministrative. Contrariamente alle previsioni, la giunta regionale non ha anticipato di due settimane il voto, allineandosi alle date nazionali del 14 e 15 maggio. Dunque, alle urne domenica e lunedì 28 e 29 maggio, così come già stabilito dalla giunta lo scorso 2 febbraio. E’ stata una decisione di carattere politico. Per anticipare di due settimane le elezioni, il presidente della Regione, Renato Schifani, avrebbe auspicato un accordo complessivo, una condivisione unanime da parte di tutta la maggioranza. Invece, nel corso del dibattito, ad opporsi all’anticipo sono stati gli esponenti dei partiti locali e autonomisti preoccupati, nel caso di coincidenza con le elezioni nel resto d’Italia, dal rischio di essere penalizzati dall’effetto trascinamento dei partiti di maggior rilievo. Inoltre, anche Fratelli d’Italia sarebbe stato contrario all’anticipo del voto. E ciò perché a Catania non è stato ancora scelto il candidato a sindaco del centrodestra. Il partito della Meloni pressa sull’ex assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, mentre l’ex sindaco Salvo Pogliese intenderebbe candidare l’assessore uscente Sergio Parisi, suo uomo di fiducia. Sindaci e consiglieri comunali saranno eletti domenica 28 dalle ore 7 alle 23, e lunedì 29 dalle ore 7 alle 15, con eventuale turno di ballottaggio nelle giornate dell’11 e 12 giugno. Tra i 129 Comuni al voto vi sono quattro capoluoghi di provincia, ovvero Catania (incluse sei circoscrizioni di quartiere), Ragusa, Siracusa e Trapani. In 114 dei 128 si voterà con il sistema maggioritario essendo meno di 15 mila i residenti. Negli altri sarà adottato il sistema proporzionale, quindi col ballottaggio qualora nessuno dei candidati a sindaco ottenga più del 40% dei consensi. Cinque Comuni sono attualmente retti da Commissari straordinari di nomina regionale, mentre uno, Barrafranca, in provincia di Enna, è amministrato da una Commissione prefettizia perché sciolto per mafia. L’inserimento di eventuali nuovi Comuni sarà possibile entro la data di indizione dei comizi elettorali, prevista, con decreto dell’assessore agli Enti Locali, tra il 60esimo e il 50esimo giorno prima del voto, quindi dal 29 marzo al 3 aprile. In provincia di Agrigento si rinnoveranno le amministrazioni di 14 Comuni. Si voterà con sistema proporzionale a Licata, e con il maggioritario a Burgio, Calamonaci, Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina. In provincia di Caltanissetta si voterà in 5 Comuni, tutti al di sotto dei 15.000 abitanti: Delia, Milena, Montedoro, Riesi e Sutera. Poi nella provincia di Catania sono 19, Enna 9, Messina 33, Palermo 25, Ragusa 4, Siracusa 8, Trapani 12. L’assessore agli Enti Locali, Andrea Messina, sottolinea: “Si tratta di una tornata elettorale molto importante per i 129 Comuni isolani. I cittadini chiamati alle urne saranno, infatti, un terzo della popolazione siciliana”.