La malattia, il conforto alle amiche in chemioterapia, il carattere, la guerra in Ucraina, e poi libri e dvd: altri messaggi vocali di Matteo Messina Denaro e ritrovamenti nel covo.
Sono emersi i contenuti di altre intercettazioni, ovvero messaggi in audio in chat diretti ad un’altra persona, tramite cui Matteo Messina Denaro conversa anche su cronaca, politica e attualità, come la guerra in Ucraina. E a tal proposito commenta: “Perché invece di fornire armi, gli Stati occidentali non dicono a questo buffone di presidente Zelensky di dimettersi, sistemare le cose e fornire aiuti umanitari? Aiutarli nella loro terra a questi… Nel momento in cui succederà questo, ti assicuro che sarò il primo io a fare beneficenza per queste persone, ma nella loro terra. In genere il popolo segue la televisione e i giornali: io non sono così. Ci vogliono far capire che quelli hanno torto: non hanno torto. Non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario”. Poi, in un altro messaggio vocale, Matteo Messina Denaro dialoga con una collega di chemioterapia alla clinica “La Maddalena” a Palermo, e si rammarica della propria malattia, così: “Curiamoci e vediamo dove arriviamo. Del resto non sappiamo niente del futuro. Il mio corpo mi ha tradito. Ancora non riesco a capacitarmi. Non lo sopporto più questo corpo. Io avevo una vita bellissima. Non avevo previsto quello che sta accadendo e non lo posso accettare”. Poi Messina Denaro conforta un’amica per il ritardo dell’esito di un esame clinico. Così: “Lo so cosa stai passando, ma non puoi fare così. Cadi malata prima di sapere le notizie. C’è un centro dove stanno facendo questo esame istologico? Cerca di contattarli. Non so che dirti. 22 giorni è assurdo, a me l’hanno dato in una settimana. Fammi sapere”. Poi il boss si sofferma sul suo carattere. Così: “Io in genere sfuggo dal farmi conoscere. Anche da mia mamma. Io sono così. Sono tipo un felino. Con me stesso, più che altro. Quando le persone mi studiano e indovinano, minchia, mi infastidisco come una belva”. E tra gli scaffali di una libreria nel covo in vicolo San Vito 4 a Campobello di Mazara sono stati trovati una cinquantina di titoli, di generi e soggetti diversi, tra raccolte di poesie, volumi di filosofia, gialli storici e romanzi. E poi biografie, come di Vladimir Putin, poi “Open. La mia storia” di Andre Agassi, poi “Pablo Escobar, il padre del male” scritto dal figlio del narco-trafficante. E poi il libro di Fabrizio Corona, “Non mi avete fatto niente“, scritto dopo i primi sei anni di carcere nel 2019 dall’ex paparazzo. E finanche il libro dell’ex pubblico ministero di Milano, Ilda Boccassini, “La stanza numero 30”, in cui racconta dell’amicizia con Giovanni Falcone e della sua trasferta in Sicilia dopo la strage di Capaci per partecipare all’inchiesta su esecutori e mandanti, tra cui, come poi sentenziato dai giudici, lo stesso Matteo Messina Denaro. E poi, oltre ai libri, sono stati contati 212 dvd di film e documentari. Ad esempio “Apocalypse now” di Francis Ford Coppola, “Django Unchained” di Quentin Tarantino, e poi la “Storia del fascismo – Le origini 1912-1922, i primi passi di Mussolini al governo”, produzione di Rai Trade, o “Alexandre” su Alessandro Magno. E poi i dvd di “Sex and the City”, la serie televisiva statunitense che racconta la vita sentimentale e sessuale di quattro amiche, e sulla camorra, come “L’immortale” di Marco D’Amore.