In Sicilia nel settore della nettezza urbana si naviga, purtroppo, ancora a vista. E pertanto, di conseguenza, il governo regionale procede a tentoni, prorogando di volta in volta le ordinanze di gestione, o emettendone delle nuove, sempre destinate però alla provvisorietà e quindi alla precarietà. Peraltro, il disegno di legge di riforma del settore non è stato ancora approvato dall’Assemblea regionale, ed è in stallo nelle commissioni di merito. L’assessore regionale ai servizi primari, Vania Contrafatto, ha appena emesso l’ennesima ordinanza di proroga, controfirmata dal presidente Crocetta. L’ordinanza descrive l’attuale stato di gestione dei rifiuti, oppressa dagli Ato in liquidazione e con enormi debiti a carico aggravati dai decreti di pignoramento da parte dei fornitori.
E poi incombe l’incognita delle Srr, le nuove società ambito, destinate già dal 2013 a subentrare agli Ato ma non ancora operative. A tutto ciò si sommano i ritardi nell’espletamento delle gare d’appalto locali per affidare il servizio di raccolta e smaltimento, e nella manutenzione e adeguamento degli impianti a disposizione. Il presidente della Regione non è ignaro di quanto accade, e commenta: “Tale situazione rischia di creare uno stato di emergenza permanente nella gestione, nel trattamento e smaltimento dei rifiuti. Occorre un quadro di azione certa, e tale nuova ordinanza, nelle more della messa a regime delle nuove società d’ambito, consentirà finalmente di avere quella svolta sui rifiuti che è necessario attuare dopo diversi anni dell’entrata in vigore della legge regionale 9 del 2010 di regolamentazione del settore” – conclude. Ancora più nel dettaglio, in prospettiva e a breve termine, dal prossimo 15 febbraio i presidenti delle Srr che non avranno avviato le pratiche di subentro saranno commissariati. Il riferimento è soprattutto al traghettamento del personale dagli Ato alle Srr, e alle nuove forme di gestione previste dalla legge tanto evocate ma mai attuate.