L’Associazione dei Comuni di Sicilia rivendica un confronto con Schifani e Galvagno prima dell’approvazione della finanziaria. L’intervento di Paolo Amenta.
Inizia oggi martedì 7 febbraio il rush finale per l’approvazione della finanziaria della Regione Siciliana da 16 miliardi e 500 milioni di euro. A Sala d’Ercole si avvia la discussione generale, e il voto in Aula sarà il primo vero banco di prova per il governo. Il fine prioritario del disegno di legge è fronteggiare gli effetti economici determinati dal vertiginoso aumento dell’inflazione. L’Associazione dei Comuni di Sicilia però frena: prima del voto è necessario un confronto con i Comuni, anche a fronte di ciò che accade in ambito nazionale con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata. Il neo presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, ha rivolto formalmente al presidente della Regione, Schifani, e dell’Assemblea, Galvagno, la richiesta di un incontro. E spiega: “Il disegno di legge sull’autonomia differenziata è l’inizio di un percorso legislativo che ci preoccupa perché, oltre a essere un rischio reale per l’unità del Paese, rappresenta per gli Enti locali un rischio ancora maggiore, creando una separazione definitiva tra Comuni di serie A e Comuni di serie B. Su questa materia occorre definire con chiarezza se si vogliono determinare fabbisogni standard, livelli essenziali delle prestazioni e obiettivi di servizio. E contemporaneamente bisogna dire quali siano le effettive coperture finanziarie. L’autonomia differenziata, in particolare per la Sicilia, è un percorso che deve essere accompagnato da un’intesa tra Stato, Regione Siciliana ed Enti locali, che, tenendo conto dell’insularità e dell’autonomia speciale, garantisca ai cittadini servizi della stessa qualità di quelli offerti dagli altri Comuni del centro e del nord d’Italia”. E poi, in riferimento alla Finanziaria, Amenta aggiunge: “Manifestiamo la nostra insoddisfazione per il confronto che vi è stato fin qui con i Comuni, e chiediamo che si mantengano gli impegni assunti in Commissione Bilancio. I Comuni dell’Isola rivendicano di essere a pieno titolo uno degli attori istituzionali della trattativa che riguarda gli accordi tra Stato e Regione Siciliana sul presupposto che le relative risorse debbano essere destinate anche ai Comuni. Se pensiamo, per esempio, ai risparmi sulla compartecipazione per la spesa sanitaria, ci sembra paradossale che la Regione, attraverso le Aziende sanitarie, non contribuisca adeguatamente ai costi per le rette di ricovero dei disabili psichici”. Infine, il presidente dell’Anci Sicilia denuncia un preoccupante taglio ai fondi: “Per ciò che attiene alle risorse destinate agli Enti locali siamo di fronte ad un taglio netto, anziché ad un doveroso incremento delle stesse. Dal fondo per i Comuni sono stati sottratti oltre 60 milioni di euro, molti dei quali destinati a investimenti e a scelte di carattere particolare di cui non ha bisogno la Sicilia e di cui non hanno bisogno persino gli stessi Comuni destinatari. In questa fase storica abbiamo fin troppe risorse per investimenti e pochissime risorse per la spesa ordinaria, e nessuna per dotarci di professionalità capaci di far fronte alla sfida del PNRR e a quella della Programmazione 2021-2027”.