L’avvocato Salvatore Pennica, legale dell’imprenditore agrigentino Francesco Tarallo, il cui negozio “Agrimarket” ad Agrigento al Villaggio Mosè è stato distrutto da un incendio il 3 marzo del 2007, si è rivolto alla Procura di Agrigento affinchè sia riavviata l’inchiesta, sostenendo che si trattò di un incendio di natura dolosa. Poche settimane addietro Tarallo ha presentato una nuova denuncia, e ha dichiarato: “L’incendio era di natura dolosa avendo ricevuto qualche giorno prima dell’evento una chiara richiesta estorsiva. Ho subito una ritorsione per essermi opposto alla minaccia estorsiva. Da qui l’incendio appiccato alla mia attività”. E Francesco Tarallo nella denuncia depositata in Procura cita anche i nomi dei presunti estortori. Una precedente denuncia dell’imprenditore è stata archiviata, rendendo impraticabili le richieste di risarcimento dei danni per oltre 3 milioni di euro. Adesso a condividere e sostenere la nuova denuncia di Tarallo è l’associazione nazionale antimafia, antiracket e antiusura “In movimento per la legalità”, alla quale l’imprenditore si è rivolto. L’avvocato Pennica spiega: “Si è proceduto con la richiesta di riapertura delle indagini affinché si possa fare piena chiarezza su un rogo la cui origine – dicono le perizie di parte – era dolosa: le fiamme, infatti, non sarebbero state originate da un corto circuito ma da mano umana e soprattutto sarebbero state appiccate dall’esterno del negozio”. Tarallo ha inoltre presentato una nuova istanza di ristoro economico per il danno patito all’assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e del Lavoro, che si occupa specificatamente delle vittime della mafia e dei suoi familiari.