Ancora ritardi nell’iter di approvazione della finanziaria alla Regione. Stop e rinvio in Commissione Bilancio. La reazione di De Luca.
Il crono-programma finanziario alla Regione Siciliana prospetta l’approvazione della finanziaria entro l’8 febbraio, e la conclusione dell’intera procedura entro il 28 febbraio, alla scadenza del secondo mese di esercizio provvisorio del bilancio. Tuttavia l’ennesimo rinvio della trattazione del disegno di legge in Commissione bilancio preoccupa e indispettisce gli addetti ai lavori, in particolare il leader di Sicilia Vera – Sud chiama Nord, Cateno De Luca, che afferma: “Dopo l’ennesimo rinvio non possiamo che confermare quanto già evidenziato: questo governo naviga a vista”. E prosegue: “Ci stiamo muovendo all’interno di un quadro precario con l’aggravante di non avere definito quelli che sono anche i pilastri di questa legge di stabilità, perché ci ritroviamo con un rendiconto 2020 non parificato dalla Corte dei conti, e il 2021 e 2022 inesistenti, il che significa che non sappiamo realmente quali sono i saldi di partenza”. E poi De Luca sottolinea: “Nonostante ciò, per senso di responsabilità abbiamo cercato di andare in soccorso alla maggioranza, facendo anche passare l’operazione che ha portato il governo a mettere al ‘sicuro’ dagli appetiti famelici della stessa maggioranza i 200 milioni di euro del ‘Salva Sicilia’, blindandoli nel bilancio, evitando la discussione in aula. Il Governo si era impegnato ad offrire un quadro chiaro sulla legge di stabilità, cosa che ancora non è avvenuta. Ma la cosa ancora più grave è che noi siamo qui in attesa, ad aspettare che la maggioranza divida tra i singoli parlamentari le ultime mancette”. E poi l’ex sindaco di Messina si rivolge all’assessore all’Economia, Marco Falcone: “Dispiace constatare che l’assessore Falcone non abbia voluto raccogliere il nostro consiglio a procedere con un esercizio provvisorio lungo e attuare ‘l’operazione verità’ che avevamo richiesto e che lo stesso Falcone in un primo momento aveva affermato di voler portare avanti tranne poi farsi prendere dall’ansia da prestazione, perché ormai si va avanti solo per slogan. Ad oggi l’unica cosa che a quanto pare interessa a Falcone è comunicare di essere riuscito a far approvare la legge di stabilità due mesi prima del suo predecessore, poi se è una legge che non serve alla Sicilia e ai siciliani poco conta”. E conclude: “Sicilia Vera e Sud chiama nord sono stati gli unici a presentare un documento articolato in 23 punti che ha rappresentato una vera e propria integrazione al Documento di programmazione economica e finanziaria che la maggioranza ha fatto propria. Ora sembra abbiano cambiato idea. Non siamo disposti a fare la parte di spettatori passivi. Il Governo sappia che non accetteremo ulteriori rinvii”.