In fibrillazione sono gli Ordini degli Architetti Italiani che hanno sottoscritto ed inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per sollecitare una profonda revisione del nuovo Codice dei contratti, al fine di superare – denunciano gli ordini – “una serie di criticità che mortificano la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio; ridimensionano notevolmente strumenti indispensabili per promuovere la qualità del progetto, come i concorsi di progettazione; chiudono il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio piccole e ai professionisti di talento e rilanciano procedure stantie, come l’appalto integrato, che relegano il progetto ad un ruolo del tutto marginale nell’esecuzione delle opere pubbliche”. Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Rino La Mendola, che è tra i firmatari, ribadisce: “Con la nostra lettera aperta abbiamo chiesto al Governo di rivedere il nuovo Codice dei contratti, già approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, sottolineando che il principio della semplificazione e quindi del “fare in fretta” non può mettere in secondo piano il principio del “fare bene”. Il nuovo Codice deve puntare su apertura del mercato, trasparenza, leale concorrenza ed equo compenso, rilanciando contestualmente strumenti importanti come i concorsi di progettazione, aperti alla più ampia partecipazione, con l’obiettivo di promuovere il talento dei professionisti, fondamentale per garantire la qualità dell’architettura e, di conseguenza, la qualità della vita nelle nostre città”.