Da Roma la norma “Salva Sicilia”, un provvedimento finanziario contro il caro-voli, e fondi per i Comuni costieri siciliani che accolgono i flussi migratori. I dettagli.
Dopo l’ok in Commissione Bilancio alla Camera alla norma “Salva Sicilia”, il governo e l’assemblea regionale procedono senza riserve e indugi verso l’approvazione degli strumenti contabili di fine anno, nonostante sia stato ormai deciso, in conferenza dei capigruppo, di ricorrere ad almeno un mese di esercizio provvisorio a decorrere dal primo gennaio. Il provvedimento approvato a Montecitorio sterilizza la bocciatura, ai primi di dicembre, del giudizio di parifica del rendiconto di bilancio 2020 da parte della Corte dei Conti, e scongiura l’accantonamento nella finanziaria della Regione della prima rata, da almeno 700 milioni di euro, delle tre annuali imposte dai magistrati contabili, per pagare il disavanzo da oltre 2 miliardi e 100mila euro. Adesso invece la norma “Salva Sicilia” autorizza il pagamento del debito in 10 rate annuali, così come inizialmente previsto da palazzo d’Orleans. E il presidente, Renato Schifani, commenta: “Abbiamo lavorato molto, personalmente e anche come gioco di squadra regionale e nazionale, salvando così il bilancio della Sicilia che rischiava di essere compromesso. Andiamo avanti con determinazione nell’interesse dei siciliani. Abbiamo promesso e ci impegneremo a realizzare un progetto di riforme, sviluppo, crescita e lavoro”. E non solo la norma “Salva Sicilia”: infatti, contro il tanto contestato “caro – voli” da e verso la Sicilia, e per promuovere le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità, è stato istituito al ministero dei Trasporti un apposito fondo per garantire un “completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia e da e per la Sardegna”, con una dotazione di 5 milioni per il 2023 e 15 milioni dal 2024. Lo prevede un emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Le disposizioni si applicano ai cittadini residenti nelle regioni Sicilia e Sardegna. E sull’argomento Schifani ribadisce: “E’ un fatto inaccettabile e scandaloso, continueremo la nostra battaglia fino in fondo. Non faremo sconti a nessuno, così come lavoreremo per privatizzare gli aeroporti: più vettori e più efficienza nell’interesse dei cittadini”. Ed ancora nella Commissione Bilancio alla Camera, su iniziativa della componente agrigentina Ida Carmina, del Movimento 5 Stelle, è stato approvato un emendamento che prevede dei fondi a favore dei Comuni costieri che accolgono i migranti. La stessa Carmina spiega: “Dopo ore e ore di interminabili sedute in commissione Bilancio, sono orgogliosa di avere contribuito all’approvazione di un emendamento a mia prima firma che consente ai Comuni siciliani Porto Empedocle, Caltanissetta, Messina, Siculiana, Pozzallo, Augusta, Pantelleria, Trapani e Lampedusa, prime frontiere per l’accoglienza dei flussi migratori, di ricevere una dotazione di 300.000 euro per ciascun Comune e 850.000 per la sola Lampedusa, per attività anche di natura strutturale connesse alla accoglienza dei migranti”.