Il fenomeno degli abusi legati all’applicazione della legge 104 non accenna a placarsi.
Soprattutto al Sud, in Sicilia, e nella provincia agrigentina in particolare, il numero dei beneficiari senza requisiti non tende a ridursi, come testimoniato dalle inchieste in corso e dalle centinaia di indagati. Ciò solleva di consulenza l’indignazione e la protesta del personale che, a causa degli abusi sulla 104, è costretto a subire prevaricazioni e trasferimenti.
Il Ministero della Pubblica istruzione ha avviato un intenso monitoraggio del settore, grazie al quale adesso vi è una consapevolezza maggiore e un’attenzione particolare all’uso distorto di una legge pensata per andare incontro a chi ha bisogno perché disabile o per chi ne assiste uno.
Fatto sta che ad Agrigento, sembra che la stragrande maggioranza dei trasferimenti su ambiti territoriali sinora abbia premiato proprio i beneficiari della 104. Molti gli insegnanti che più volte sono scesi in piazza a protestare per il loro diritto di usufruire della 104 perché in molti casi si tratta di mamme che hanno un figlio affetto da gravi patologie, e si battono affinché siano effettuate tutte le verifiche necessarie da parte dell’Inps, del Miur e dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento.
Dunque, intensificare i controlli burocratici, e, se necessario, revocare i permessi e annullare i trasferimenti già in corso.
L’intervista al provveditore Raffaele Zarbo è in onda oggi 4 febbraio al VideoGiornale di Teleacras.