A Palermo, al palazzo di giustizia, i pubblici ministeri, Giacomo Brandini e Andrea Zoppi, a conclusione della requisitoria, hanno chiesto al Tribunale di condannare a 7 anni di reclusione Matteo Tutino, chirurgo plastico e medico personale dell’ex presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, imputato di peculato e falso, e ad 1 anno e 6 mesi l’ex dirigente del dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Villa Sofia, Damiano Mazzarese. Tra il 2013 e il 2014 Tutino avrebbe utilizzato il reparto di Villa Sofia, di cui è stato dirigente dopo un concorso contestato da altri concorrenti al posto di primario, per eseguire interventi di chirurgia estetica contrabbandandoli per operazioni di chirurgia plastica da svolgere a carico del Servizio sanitario nazionale. Il medico è stato coinvolto nel noto caso legato a un falso scoop dell’Espresso, che pubblicò il testo di una intercettazione, poi risultata inesistente, fra lo stesso Tutino e Crocetta, al quale avrebbe rivolto la frase: “La Borsellino (Lucia, figlia del giudice Paolo, in quel tempo assessore regionale alla Sanità) va fatta fuori come il padre”. Il gruppo editoriale e i giornalisti autori dell’articolo sono stati condannati rispettivamente in sede civile e penale.