Conclusi scrutinio e riconteggio, riemerge nel dibattito politico il toto – assessori che comprende anche la presidenza dell’Assemblea Regionale. I dettagli.
Conclusi lo scrutinio e il successivo e tanto polemizzato riconteggio, e in attesa dell’insediamento dell’Assemblea Regionale il prossimo 10 novembre come condizione essenziale per il giuramento della nuova giunta di governo, riemerge sotto traccia il toto – nomine che non investe soltanto le 12 deleghe assessoriali da assegnare ma anche la composizione dell’Ufficio di Presidenza di Sala d’Ercole. Innanzitutto sono previsti degli effetti a cascata da Roma in Sicilia, derivanti dall’assetto del nuovo Esecutivo Meloni e poi, entro lunedì prossimo, dalla nomina dei sottosegretari e dei vice ministro. A Palermo nel frattempo scalpita il più votato alle scorse elezioni del 25 settembre, ovvero Edy Tamajo, di Forza Italia, forte dei suoi 21mila voti, che invoca di conseguenza un posto nella giunta Schifani. Il suo nome è rientrato anche nella rosa dei papabili per la presidenza dell’Assemblea o per la segreteria regionale del partito, qualora Gianfranco Miccichè optasse per il seggio a Roma. Le sue intenzioni, già manifestate, sarebbero invece quelle di restare a Palermo, al fianco del presidente Schifani. Ricordiamo le sue parole: “Non resto a Roma manco morto”. Miccichè ha ipotecato l’assessorato regionale alla Sanità, con la manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Daniela Faraoni , o il presidente dell’Ordine dei Medici, Toti Amato, ma, secondo alcune indiscrezioni, ambirebbe al secondo mandato come presidente del Parlamento siciliano, a costo di incrinare i rapporti con Fratelli d’Italia, che ha già buttato sul tavolo la carta di Gaetano Galvagno, tra i fedelissimi del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Tuttavia, se Gianfranco Miccichè dovesse essere tra pochissimi giorni nominato sottosegretario o vice ministro, allora sarebbe nuovamente zero a zero e palla al centro. In riferimento alla giostra dei nomi, nella Lega i favoriti assessori sono Luca Sammartino e Vincenzo Figuccia. La Democrazia Cristiana di Cuffaro dovrebbe lanciare Nuccia Albano e l’ex sindaco di Modica, Ignazio Abbate. L’unico assessorato del Movimento per le Autonomie di Lombardo dovrebbe essere assegnato a Roberto Di Mauro. In Fratelli d’Italia sono in 5 per 4 posti o forse 3, a fronte dell’incognita della presidenza dell’Ars: Giusy Savarino, Elvira Amata, Alessandro Aricò, Giorgio Assenza e Ruggero Razza.