La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha confermato la condanna a carico dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, a risarcire con 52mila euro le casse della Regione per la nomina e la successiva riconferma di Patrizia Monterosso a segretario generale della Regione perché ritenuti due atti illeciti. Il procedimento ha origine da varie segnalazioni e soprattutto da una denuncia del Dirsi, il sindacato dei dirigenti regionali. Lombardo ha violato la legge Brunetta, che vincola la nomina di un soggetto esterno alla pubblica amministrazione, in tal caso la Monterosso, alla mancanza di professionalità equivalenti nei ruoli interni.