Cateno De Luca elegge sei deputati all’Assemblea Siciliana e due parlamentari a Roma: “Il nostro non è un voto di protesta. Mi candido a sindaco di Taormina, ma mi stuzzica anche Catania”.
Ha vinto Renato Schifani, ma Cateno De Luca, ribattezzato “Scateno”, e il suo “Catenomoto”, non mollano. L’ex sindaco di Messina e patron di “Sicilia Vera” è deputato regionale perché secondo nella classifica elettorale dei candidati alla presidenza della Regione. E sul pallottoliere dei voti saltati fuori dalle urne conta 505.541 croci disegnate sul suo nome nella scheda elettorale verde: il 24,5%. E afferma: “Il numero di preferenze rappresenta oggi uno stimolo in più a proseguire. Voglio ringraziare tutti i siciliani che hanno scelto di manifestare la loro fiducia nei nostri confronti attraverso il voto”. Replicano i politologi: “Il voto a De Luca è stato un voto di protesta”. Lui, “Scateno”, si arrabbia e replica arrabbiato: “E’ una scelta di voto che difendo da chi tenta di sminuirlo riducendolo a mero voto di protesta. Oltre 500mila siciliani hanno scelto Cateno De Luca perché credono nel modello amministrativo che portiamo avanti e che ha ottenuto risultati importanti nei Comuni in cui abbiamo amministrato. Ne è la dimostrazione il risultato straordinario di Messina, l’ennesima attestazione di stima, fiducia e affetto”. E il “Catenomoto” di Cateno De Luca si è espanso fuori dalla Sicilia, e scosse telluriche sono state avvertite anche a Roma, a Montecitorio alla Camera e a Palazzo Madama al Senato. E lui, l’onorevole messinese, afferma entusiasta: “Avere ottenuto l’1% a livello nazionale, ed essere riusciti ad eleggere al Senato Dafne Musolino e alla Camera Francesco Gallo, premia il nostro progetto ‘Sud chiama Nord’. Siamo l’unica forza politica che, pur presente soltanto in tre regioni al Senato e tre regioni alla Camera, e non avendo superato lo sbarramento al proporzionale, è riuscita in un’impresa che non ha precedenti. Oggi ripartiamo da questi risultati che ci collocano come primo partito in Sicilia. Ed è un dato che nessuno può più ignorare”. Cateno De Luca, “il sindaco di Sicilia” come ama definirsi e come ha scritto sul suo biglietto da visita offerto agli elettori siciliani, è nato a Fiumedinisi, e domani, sabato primo ottobre, a Fiumedinisi sarà festa. “Scateno” presenterà i sei candidati eletti all’Assemblea Regionale e che saranno i suoi compagni di viaggio nel corso del “Catenomoto” a Sala d’Ercole: Pippo Lombardo, Matteo Sciotto, Ludovico Balsamo, Davide Vasta, Ismaele La Vardera e Salvatore Geraci. Nel frattempo il “Catenomoto” non si placa, e lui “Scateno”, scatena la prossima battaglia nella primavera del 2023: “Mi candido a sindaco di Taormina. Amo fare il sindaco. Dopo essere stato sindaco a Fiumedinisi, Santa Teresa e Messina, combatterò a Taormina, ma mi stuzzica anche Catania”. Punto. Non so a voi, ma a me Cateno De Luca ricorda Fonzie, il Fonzie della politica.