La Corte dei Conti condanna per danno all’Erario gli ex amministratori della società regionale “Sicilia Digitale” Antonio Ingroia e Dario Colombo. I dettagli.
La Corte dei Conti, presieduta da Giuseppa Maneggio, ha condannato l’ex magistrato adesso avvocato, Antonio Ingroia, e Dario Colombo, amministratori di “Sicilia Digitale” Spa dal 2013 al 2019, a risarcire la società: Ingroia per 145mila euro, e Colombo per 122mila euro. Sono stati invece assolti gli amministratori Dario Corona e Massimo Dell’Utri. La Procura della Corte dei Conti di Sicilia, che ha citato in giudizio gli ex amministratori della società regionale, contesta due ipotesi di danno all’Erario. La prima è il compenso superiore ai limiti di legge pagato all’ex direttore generale, Dario Colombo, e che è stato confermato e mantenuto nel tempo anche in contrasto con quanto richiesto dalla Regione Siciliana, socio unico di “Sicilia Digitale”. Infatti nel capo d’imputazione formulato dai magistrati contabili si legge: “Nonostante le osservazioni avanzate il compenso non è stato rimodulato nei limiti legali. La società ha condiviso le rivendicazioni dell’ex direttore Colombo e ha concluso una conciliazione giudiziale i cui effetti sostanziali non avrebbero modificato il trattamento economico”. Secondo la Procura l’importo del compenso erogato ingiustificatamente nel quinquennio è di 778.901 euro. E poi la seconda ipotesi di danno all’Erario – quindi alle casse dello Stato, dunque alle tasche dei cittadini contribuenti – si riferisce alle spese di missione del direttore generale, Dario Colombo, liquidate per raggiungere la sede societaria di Palermo da una presunta sede di “Sicilia Digitale” nel Comune di Catania. L’importo complessivo del danno ipotizzato è stato diviso e distribuito tra gli imputati in base all’entità del loro apporto alla commissione dei presunti reati. Ordunque: su un danno in totale di 828.275 euro, agli amministratori pro tempore sono stati addebitati 390.871 euro ad Antonio Ingroia, poi a Dario Corona 105.737 euro, a Massimo Dell’Utri 86.856 euro, e al direttore generale Dario Colombo 244.809 euro. Solo per Ingroia e Colombo è stato accertato il danno all’Erario perché, come spiegano i giudici in sentenza, i due avrebbero concorso nelle irregolarità. E Antonio Ingroia incorre nella colpa grave perché non segue le indicazioni regionali nel merito della riduzione della retribuzione di Colombo. E tale ritrosia si manifesta anche in occasione della conclusione dell’accordo di rinegoziazione della retribuzione senz’altro svantaggioso per le finanze della società “Sicilia Digitale”. Ovviamente la sentenza di primo grado è appellabile.