A Cefalù scoperta dai Carabinieri un’altra maxi truffa sul reddito di cittadinanza. 117 furbetti hanno ottenuto indebitamente dallo Stato circa 1.500.000 euro.
Ieri la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa milionaria a Torino, dove oltre 300 cittadini romeni hanno percepito il reddito di cittadinanza dichiarando di risiedere nel capoluogo piemontese, e invece hanno vissuto all’estero. E’ stata accertata una truffa, a danno dei contribuenti italiani, da oltre 1.400.000 euro. Ebbene oggi i Carabinieri della Compagnia di Cefalù, in provincia di Palermo, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese altri 117 “furbetti” del reddito di cittadinanza, tutti residenti a Cefalù e dintorni, che hanno incassato indebitamente il beneficio dal novembre 2020 al maggio 2022. Tra di loro vi sono anche imprenditori e pregiudicati per mafia. Nella maggior parte dei casi la causa dell’illecito è stata la mancanza del requisito della residenza. Il danno stimato all’Erario, quindi ancora a beffa dei contribuenti italiani, è di circa 1 milione e mezzo di euro. I denunciati sono stati segnalati all’INPS per la revoca del sussidio. Il reddito di cittadinanza è stato promosso e sostenuto dal Movimento 5 Stelle, e approvato dal primo governo Conte con decreto-legge del 28 gennaio 2019 come misura di contrasto alla povertà. Avrebbe dovuto essere un sostegno economico finalizzato all’inserimento nel lavoro e all’inclusione sociale. Molti invece ne hanno approfittato rubando soldi allo Stato. Tra gli ultimi raggiri, uno è stato scoperto a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove una persona ha dichiarato di essere padre di otto figli quando invece ne ha due. Moltiplicando il numero dei figli è riuscito a rientrare nei parametri Isee imposti per ottenere l’aiuto economico. Totò: “E io pago!”.