Dunque, lo scorso 12 luglio alla società Girgenti Acque è stato notificato il provvedimento firmato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento che revoca la facoltà d’uso concessa a Girgenti Acque di gestire gli impianti di depurazione a servizio dei Comuni di Agrigento – Villaggio Mosé, Licata, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana e Realmonte, tutti sotto sequestro preventivo. E come amministratore giudiziario degli stessi depuratori è stato nominato il direttore generale del Dipartimento acqua e rifiuti della Regione Sicilia, Maurizio Pirillo, il quale gestirà anche il depuratore di Agrigento – Sant’Anna, che è stato appena sottoposto a sequestro preventivo. Il perché è conosciuto: perché nelle more del sequestro e della facoltà d’uso concessa a Girgenti Acque, la stessa società non avrebbe adempiuto a risolvere i problemi depurativi e di efficienza che hanno provocato il sequestro. Ebbene, Girgenti Acque, intervenuto il commissariamento dei depuratori, replica così: “La società Girgenti Acque tiene a precisare che in tutti questi anni di gestione si è impegnata alacremente per portare in efficienza tutti gli impianti di depurazione, che versavano in condizioni estremamente precarie, e nei quali, in alcuni casi, esisteva solamente la struttura di contenimento. La Società ha effettuato un lavoro enorme per rendere efficienti tutti gli impianti acquisiti dai precedenti gestori ed ereditati tutti in condizioni iniziali pessime. I mancati finanziamenti pubblici ne hanno, inoltre, impedito la totale riqualificazione. Girgenti Acque pone la massima fiducia nell’operato della magistratura così da poter appurare l’entità e la qualità dell’attività svolta dalla Società. Grazie alla Procura della Repubblica di Agrigento, che ha avuto la cura di nominare tecnici esperti del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti, Ente di riferimento sovraordinato al Gestore anche per il servizio di depurazione, sarà finalmente possibile superare i farraginosi intoppi burocratici con lo sblocco dei finanziamenti pubblici per il rifacimento delle infrastrutture, il cui blocco ha anche compromesso l’efficienza dei processi depurativi nel nostro territorio”.