La crisi di governo non si ripercuote al momento nella coalizione di centrosinistra impegnata nelle primarie regionali. Gli interventi di Di Paola, Barbagallo, Lupo e Fava.
Quanto accade a Roma, soprattutto in riferimento alle tensioni nel centrosinistra, non si ripercuote in Sicilia, almeno per il momento. Sia i vertici del Movimento 5 Stelle che quelli del Partito Democratico, e l’area civica di Claudio Fava, si sono affrettati a precisare che il patto elettorale nell’Isola non sarà interrotto a causa della crisi in corso a Roma. Al contrario si intende proseguire uniti e compatti verso il voto del 23 luglio per le primarie, e poi insieme in cammino durante la competizione per il rinnovo del Parlamento regionale e l’elezione del presidente. Tuttavia alcuni effetti si sono già registrati. Infatti, sulla piattaforma on line allestita per iscriversi e partecipare alle primarie si contano meno firme rispetto ai giorni precedenti alla crisi romana. Adesso il totale ammonta a circa 18mila iscrizioni, meno rispetto all’auspicato target dei 50mila elettori, a fronte dei 100mila prospettati dal Partito Democratico. Per raggiungere i 50mila bisognerebbe che nella settimana prossima si raccogliesse molto più delle tre precedenti settimane. Nel frattempo, a fronte delle indiscrezioni su incrinature, o peggio spaccature, il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale, Nuccio Di Paola, rassicura: “Noi stiamo andando dritti per la strada delle primarie sostenendo Barbara Floridia. Ad oggi non mi è arrivata alcuna indicazione di segnale opposto da Roma. Siamo concentrati e impegnati su un percorso frutto di un lungo lavoro”. E dello stesso avviso è il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, che rilancia: “Abbiamo fatto un percorso alla luce del sole dando la parola ai siciliani anche sulla scelta del candidato presidente del campo progressista. Il vero avversario sono Musumeci e la destra più tracotante e inadeguata di sempre”. Lo affianca subito anche il capogruppo del Pd a Sala d’Ercole, Giuseppe Lupo, che afferma: “Qualsiasi cosa accada a Roma, bisogna essere bravi a separare le vicende nazionali da quelle territoriali”. Claudio Fava invece punta il dito contro gli opuscoli a consuntivo del lavoro nei cinque anni di legislatura che il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo avere diffuso on line, adesso distribuisce a tutti i consiglieri comunali siciliani. E denuncia: “Musumeci sta distribuendo opuscoli stampati a spese dei contribuenti. Ho sfogliato quelle pagine. E non ho trovato una sola parola di verità. Nulla sulla condizione disastrosa in cui versano le finanze degli Enti locali, nulla sui costi dei Comuni per fronteggiare il disastro dei rifiuti, nulla sulle piante organiche ben sotto standard accettabili. Solo un soliloquio di successi sbandierati, e di risorse promesse da anni e mai arrivate. Una retorica insopportabile”.