Il presidente del Circolo Rabat di Legambiente Agrigento, Daniele Gucciardo, interviene a seguito di recenti dichiarazioni del sindaco di Agrigento, Miccichè, sull’emergenza legata al mancato discerbamento in città. E afferma: “Dalle dichiarazioni del Sindaco sembra che la situazione sia stata portata all’estrema gravità, che è sotto gli occhi di tutti, da alcune ‘lacune’ nel contratto di igiene ambientale sottoscritto alla fine del 2018. Si tratta dell’argomentazione che si è tentato di utilizzare anche lo scorso anno, allorquando si voleva sostenere che lo scerbamento non era previsto nel contratto. Oggi, pur avendo accertato che lo scerbamento è un obbligo contrattuale, si vuole sostenere che i 15 addetti a questo servizio non sono sufficienti e occorre assumerne altri. Il sindaco dimentica che sono state le imprese che si sono aggiudicate l’appalto a stabilire – nella loro offerta – e ad accettare – firmando il contratto – che questo numero di addetti era adeguato a garantire il servizio. Facciamo notare anche che lo spazzamento deve essere svolto in modo meccanizzato e non in modo esclusivamente manuale. Per rafforzare il ragionamento, al sindaco sono suggeriti argomenti volutamente suggestivi per fargli affermare che 15 operai non possono pulire una città che ha un’estensione territoriale maggiore di Milano. In realtà l’area urbanizzata di Agrigento – quella che va discerbata e spazzata – non è certamente superiore a quella di Milano. Se fosse così saremmo una metropoli. Infine, correre ai ripari per pulire la città, ricorrendo a fondi straordinari per pagare un servizio che invece gli agrigentini già pagano con la TARI, è danno all’erario”.