Domani, domenica 12 giugno, sarà Election Day, perché non si voterà solo per le elezioni Amministrative ma anche per i 5 referendum sulla Giustizia. Si tratta dei quesiti sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura con l’abrogazione della norma che impone la raccolta delle firme da parte dei magistrati per candidarsi al Csm: e ciò contro la formazione delle correnti in magistratura. Poi la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, ovvero il pubblico ministero sarà sempre tale e il giudice anche, e non sarà possibile assumere l’altro ruolo durante la carriera. Poi la riforma della custodia cautelare: se si vota sì non sarà più applicabile solo in base al requisito della reiterazione del reato tranne che in alcuni casi di gravità del presunto reato. Poi l’abolizione della legge “Severino” sulla decadenza dalla carica politica – amministrativa dopo la condanna in primo grado, violando così il principio della presunzione d’innocenza fino al terzo grado in Cassazione. E poi il quinto quesito è l’equa valutazione dei magistrati. Che significa? La valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati è operata dal Csm che decide sulla base delle valutazioni dei Consigli giudiziari locali, di cui però sono parte solo magistrati. Quindi i controllori si sovrappongono ai controllati. Con il referendum quindi si intende estendere anche ai rappresentanti dell’Università e dell’Avvocatura nei Consigli giudiziari la possibilità di valutare. Come è noto sono stati dichiarati inammissibili dalla Corte Costituzionale i referendum sulla cannabis, sull’eutanasia e quello sulla responsabilità dei magistrati.